Passando in Galizia!
… che nostalgia! Quando stamattina è arrivato il report dell’amico Corrado riguardante sua toccata e fuga in Galizia, il pensiero è subito tornato alle nostre fortunate mission di qualche anno fa nella Rias Altas… occhio alle foto e pensate che Corrado ha beccato condizioni da sud/ovest che non sono quelle ottimali per lo spot di San Xurxo!
Dopo aver trascorso 15 giorni ad agosto al Guincho in Portogallo, io con family e Francesco “Madrugada” (shaper piemontese x diletto) con la sua fidanzata, decidiamo di rientrare in Italia passando dalla Galizia essendoci una previsione di 3 giorni di vento da sud ovest!
I primi 2 giorni giriamo tutti gli spot da Valdovino a San Xurxo, ma purtroppo la
fa da padrona la pioggia mentre il vento è assente (ndr. condizione “tipica” con le perturbazioni da sud ovest!)
Facciamo però un po’ di surf a San Xurxo, lo spot è all’interno di una grande baia su un fondale di sabbia, a seconda delle proprie capacità si può scegliere la propria misura dell’onda.
Il terzo giorno non piove e c’è un po’ d’aria, ripartiamo da Valdovino, buttiamo un occhio a Ponzos e Santa Comba, ma non c’è vento… allora ci dirigiamo a San Xurxo: posteggiamo le macchine e dopo 5 minuti piedi arriviamo sullo spot.
La situazione si presenta con onde belle lisce con i set più corposi che superano il metro e mezzo però il vento rimanae veramente leggero, aspettiamo più di mezz’ora in spiaggia, ma la situazione non migliora…
Ritorniamo desolati al parcheggio… ma cosa vediamo?! Una 4.7 armata!
E’ uno spagnolo (probabilmente un local) che con tutta calma si sta preparando, lo vediamo dirigersi sullo spot e noi lo pediniamo a distanza: arrivati anche noi in spiaggia lo vediamo planare, erano entrati 15/20 nodi sideoff… spettacolo!
Tempo 10 min siamo con lui a surfarci quelle bellissime barre tutte per noi.
Consiglio a tutti di provare la Galizia, gli spot lavorano anche con i venti da est/nord-est, i paesaggi sono da cartolina, si mangia divinamente e la gente del posto è molto cordiale.
Aloha Corrado.
testo : Corrado Avagnina
foto: Rosy Scalva