Sammy Challenger Sails…

E bravo Sammy… questa volta basterebbe pubblicare il video del bimbetto (8 anni) di belle speranze senza tante parole.
Ed invece no… guardate bene andare su e giù il “ferrarino” nel video e vi renderete conto che è evidente che per poter fare windsurf, bisogna nascere nei posti… giusti!
Che scoperta… ma mica sto parlando di dover nascere alle Canarie o alle Hawaii… anche solo per iniziare ad “assaggiare” il windsurf…. bisogna nascere in posti “fortunati”.
Sentite qui… la settimana scorsa, inizio settembre, le due nipotine di Max, hanno deciso di fare un salto alla nostra spiaggia alle Fornaci per provare ad emulare contanto zio in windsurf… era da tanto che ci chiedevano di provare, che abbiamo deciso di mettere a disposizione il meglio del capiente magazzino di WN: due Easy Rider L e M, una leggera wave Challenger 4,2 armata con rdm e boma a diametro ridotto, una veletta ad una stecca per la più piccola delle nipoti e persino il famoso IDO.
Tutta roba quasi da gioielleria, bella leggera… ce l’avessimo avuta noi quella roba lì quando abbiamo iniziato!
La giornata prescelta era di quelle tipiche di questa estate, uggiosa con poca gente in spiaggia ed in acqua… e così non avendo le corsie di uscita (badate bene… in un “lido” dove quando c’è onda si surfa sia con il surf che con il sup giù dalle onde, sotto l’occhio accondiscendente e anche un po’ invidioso dei bagnini…) abbiamo deciso di spingere tavole e vele a nuoto, senza tirare su la vela, per raggiungere la famosa boa dei 200 metri.
Le due nipotine con il salvagente sugli Easy Rider, Max sul sup a fare da maestro e l’uomo di fatica, smink, a spingere al largo i materiali.
Già per imbastire tutto questo ambaradam bisogna avercene veramente voglia… ma arrivati a 10 metri dalla famigerata boa rossa, costatato che in acqua non c’era veramente nessuno, Max ha avuto la bella idea di salire su uno degli Easy Rider e, fatte accomodare le “ragazze” sul sup, dare una spiegazione pratica di come si tira su la vela.
Saranno passati si e no 20 secondi, forse meno e da dietro il moletto è arrivato un gommone della Polizia marittima, da cui un zelante agente, ha comunicato all’istruttore Max che “doveva” allo Stato ben 400 euro!
In 20 secondi due infrazioni… non aveva il salvagente (dato alle nipoti) e aveva tirato su la vela nell’area dei 200 metri dalla riva… area dove windsurf per carità, ma se decidete di “assassinare” qualcuno con il sup o il surf da onda ad esempio, potete farlo traquillamente… perchè non c’è “filosofia” in materia!
Per fortuna ci siamo trovati davanti ad una persona ragionevole, al quale abbiamo fatto presente che avevamo spinto fuori la roba da windsurf a nuoto fino quasi alla boa rossa dei 200 metri… e per questa volta lo Stato ha fatto a meno del “contributo” di Max.
Ma al di là dei soliti discorsi riguardo la pratica del windsurf nelle apposite corsie, cosa di cui nella nostra zona dispongono solo pochissimi stabilimenti balnerari e circoli… per far provare un quarto d’ora di windsurf alle nipoti di Max, loro hanno dovuto navigare nella fascia oltre i 200 metri dalla riva con il salvagente e noi, che gli facevamo da istruttori con il sup, nella fascia entro i 200 metri perchè senza salvagente…
Morale?! La prossima volta, ragazze mie vi insegniamo sup o surf da onda… il windsurf oltre ad essere molto più costoso è anche… troppo complicato!

 

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