Report del nostro inviato Johnny Banzai
Se mattina presto esci di casa, prepari muta e pagaia, carichi la tua bella tavola da 126 litri sopra la macchina e ti dirigi verso il mare dove ti aspettano onde e sole non c’è nulla di strano.
Se invece il termometro della macchina segna 5 gradi, non c’è vento, ne’ onde e non c’è neanche la minima previsione/speranza nell’arco dei prossimi 5 giorni… per strada incroci ogni tanto macchine con sopra gli sci….. beh,  forse qualcosa di anomalo c’è !
Era questa la riflessione che cercavo di rimuovere dalla testa, quando il 15 di Dicembre,  guidando alle 8 di mattina verso Fregene, storica località balneare vicino Roma, andavo al  SUP Wave Clinic con Leonard Nika, organizzato dagli amici del Mirage Paddleboard ed il Pellicano Club, (presso l’omonimo stabilimento)  al quale mi ero iscritto già da tempo.

Quando alle dieci sono arrivato sul posto trovo facce conosciute e non, infreddoliti e coperti con cappelli e sciarpette.
Tra quelle “non”, ci ho messo un pò ad individuare Leonard, anche per via del suo modo di fare tranquillo e riservato (di chi non se la tira….) e non me lo avessero indicato, avrei potuto scambiarlo per un partecipante qualsiasi del clinic.
Il sito è accogliente e con attrezzature (non solo sup, ma anche surf e windsurf)  di tutto rispetto: spogliatoio riscaldato, docce, armadietti e noleggio e rimessaggio; neo-struttura però che  non  si è creato da sola.

Dietro a tutto questo ci sono persone che forti solo della loro passione e delle loro competenze, stanno investendo e si stanno assumendo dei rischi imprenditoriali, tutti sulla loro pelle (ed in questo momento ci vuole un gran cuore ed una grande passione per farlo!).
Caffè sempre offerto dai nostri gentili ospiti, saluti, gli amici di sempre (in fondo sono venuto li anche per loro) ed alle dieci Leonard, mette una tavola sopra una mezza sfera di gomma, simulando l’instabilità sull’acqua ed inizia a sfornare “chicche e dritte”.
Il ragazzo è una miniera, si capisce dai primi minuti.
Tra domande e spiegazioni, quasi due ore volano prima che si decida di entrare in acqua.
In situazione “normale” lo spot lavora veramente bene. Ci sono due secche che generano onde belle e lunghe e nei giorni “suoi” raggiungono grandezze di tutto rispetto.

Tranne che in questo lungo periodo “sfigato” , basta poco per trovarci anche piccole onde (il giorno successivo si è tenuto il Clinic sul Race, sempre con Leonard), ho saputo che chiaramente… qualche ondina c’era… porca di una miseria…
Anche in acqua le dimostrazioni di Leonard e le prove che ci fa fare sono di straordinario interesse.
Il ragazzo, neanche “minutino”, si muove sicuro  su un Starboard Sean pointer 7, 7×26 x credo ca 80 litri,  come se fosse un gonfiabile.
La tavola viaggia praticamente immersa;  Leonard che in fatto di sup surfing (e non solo… visti i risultati anche nel Race… è come avere un pilota di motocicletta che vince contemporaneamente gare di Cross e di Superbike) non si discute. Ci dice che arrivare sul line-up anche in condizioni non proprio glassy, anche con tavole da sup-surfing è solo questione di tecnica ed allenamento.
La giornata finisce con panettone e bottiglia “custom” messa a disposizione dall’amico Renato e con foto Natalizie, organizzate e scattate da Silvia, “fatina” ispiratrice del nostro gruppo di amici Windsurf-Sup-er.
Nota di colore, il nostro amico Andrea (detto Geppo che ha “in cura” le nostre tavole quando le trattiamo male) sempre restio alla pratica del SUP, venuto a curiosare, si è fatto prestare una muta, una tavola… ed è tornato a casa con il suo “nuovo-usato” sup; contagiato !!!
Termino questo piccolo report aggiungendo che siccome stiamo parlando di persone serie, gli organizzatori e Leonard ci hanno già prellarmato (semaforo giallo) che se le previsioni manterranno le promesse per il weekend, Sabato 21 Dicembre ci sarà una appendice in acqua con condizioni per il sup surfing… degne di questo nome.