Vive la difference!

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Cominciamo stamattina a proporvi articoli, news, rumors vari che per una ragione o per l’altra non hanno trovato spazio sul numero di sett/ottobre di Wind News. Che poi la ragione sia soltanto una e cioè che il cartaceo è così pieno che non c’è spazio più neppure per uno spillo… beh ormai è un dato di fatto! In questo frangente, lascio la parola all’esimio Johnny Banzai, nostro esclusivo reporter “suppistico” dai paraggi della capitale…

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Da quando Wind News ha dedicato qualche pagina della sua rivista alla pratica del sup, lo ha fatto esaltandone gli aspetti ludici ed amatoriali ed è in questa logica che riporto la bella iniziativa ospitata dallo stabilimento V-Lounge di Ostia, gestita dal WAVE SUP CLUB.
Consapevole quindi della linea editoriale, non considero una deroga (se ne vedono fin troppe ultimamente….ok non parlerò di politica…) parlare della bella gara amatoriale di sup surfing tenutasi il 13 Settembre sulle onde del litorale romano.
Sottolineo la parola amatoriale perchè se c’è un modo per allargare la base delle persone che praticano sport acquatici (…e non solo), è proprio il supporto di più o meno occasionali ma sopratutto volenterosi sponsor, di appassionati (giovani e meno giovani…) con la voglia di mettersi in gioco e poi di persone con la disponibilità, la convinzione e sopratutto la volontà di darsi da fare, di organizzare, di divulgare (e per fortuna ce ne sono…).
Una di queste persone è Fabio Giacomini; un passato da shaper di tavole da windsurf e surf e da anni ormai filosofo e guru del wave surfing con tavole a litraggi limitati e shaper quindi di gioiellini utilizzati anche in gare internazionali da atleti quali Tom Hewitt, Jacques Nuttall.
Giacomini, che costruisce le sue tavole “svernando” in un postaccio chiamato Durban (… sigh!) in SudAfrica (dove la qualità ed i costi dei materiali gli permettono di ottenere tavole custom di qualità a prezzi competitivi), è stato anche uno degli sponsor/organizzatori della gara.
Poco meno di una ventina di persone si sono sfidate il 13 di settembre, combattendo onda su onda, glassy e oltre il metro, specie nella prima parte della mattinata, nelle categorie previste:
1) EXPRESSION SESSION APERTA A TUTTI 
( parametro peso/volume obbligatorio)
2) Gare dedicate ai soci Sup Wave Club (divise tra cat. Donne, Uomini e under14)
Più che riportare le classifiche, che saranno rese visibili sul sito della FISS, è la vera aria di “festa dello sport” che va sottolineata.
La sfida amichevole ma non per questo meno combattuta all’ultimo sangue, anzi all’ultima onda, le diverse strategie di gara (scelta dell’onda e timing) ed i bei gesti atletici, sono stati gli ingredienti di questa giornata di soprt e di sfide, terminata con la premiazione ed un graditissimo buffett offerto da uno sponsor locale.
Come si sarà capito, ho iniziato da poco tempo anche io a praticare il sup surfing con questo tipo di tavole a litraggio limitato, ma che incredibilmente partono con ondine già sui 40 cm.
Stando intenzionalmente lontano da considerazioni tecniche (primo per non dire strafalcioni e poi perchè di discussioni che troppe volte travalicano gli aspetti tecnici ce ne sono fin troppe), mi limiterò a dire che ho scoperto un altro modo di divertirsi in acqua.
Ho cambiato idea? No! La prova è che ho anche un bel 10 piedi (e neanche di marca) con il quale diverto e vorrei continuare a divertirmi.
Vive la Difference !!!!
P.S. scusate, ma Cattivik non resiste ed una cosa devo dirla: ma secondo voi, è meglio per la diffisione di questo sport, una vera gara amatoriale con donne, giovani ed “ex-giovani” che si misurano alla pari tra di loro o una gara spacciata per amatoriale (ho partecipato recentemente ad una di race sponsorizzata da un grosso brand), dove atleti che dovrebbero vedersela con i loro simili fanno invece manbassa di podi e quindi di premi messi a disposizione da sponsor di nome che dovrebbero invece domandarsi se in questo modo raggiungono i loro obiettivi di marketing ? Cosa motiva di più la diffusione di questo sport ?
Alla buonanima di Massimo Catalano la risposta! Chi non si ricorda chi era… si documenti… o peggio per lui!
Il Vs Johnny Banzai

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6 replies


  1. Ciao Johnny, inizio con il rispondere alla tua domanda: credo che per la diffusione di questo sport (ma anche degli altri) sia meglio una VERA gara amatoriale, disputata con la giusta competizione, nel rispetto della cultura dello sport ma anche e sopratutto cercando di dare un segnale agli amanti di questo sport inserendo come obbligatorio per la expression seession il parametro peso/volume, il quale non voleva essere un’imposizione ma soltanto dimostrare (come è stato) che la variabile peso/volume è determinante e che si rimane a galla anche con tavole “short” con la possibilità di fare manovre radicali anche su onde “piccole”. Per il resto credo che essendo presente tu abbia anche notato l’alto livello tecnico di almeno 4 atleti amatorilai che a mio avviso potrebbero gareggiare anche in gare ufficiali (cosa che faranno appena a febbraio partirà il circuito FISS) e confrontarsi con atleti “forti e sponsorizzati” sempre che come avviene all’estero le gare si svolgano su onde glassy (anche se di piccole dimesioni, vedi l’ultima gara del worl tour) e con vento off-shore o meglio se in assenza di vento. Per il resto devo dire che abbiamo partecipato ad una bella giornata di sport ed a Voi Fotografi e Media un grazie che la rendete visibili il più possibile.
    Questi a mio avviso sono gli ingriedenti per un Sup Surfing migliore.
    ciao Fabio
    arrivederci in acqua!!


  2. Ola Fabio pur essendo “allergico” per ragioni che non sto qui ad elencare alle varie federazioni che affollano il mondo del windsurf e del surf nostrano… concordo pienamente sia con te sia con il taglio che Johnny ha voluto dare ai suoi vari report!


  3. Bel servizio e belle foto…complimenti al neo inviato!!!!


  4. Un ringraziamento personale a questo media che ci ha dato la possibilita’ di rendere ancor piu’ visibile questo nuovo sport che viene praticato come se fosse surfing tradizionale e potrebbe dare un’enorme nuovo stimolo a tutti praticando dell’ottimo surfing su onde con cui e’ impensabile farlo con delle shortboard tradizionali.Grazie


  5. … a dire il vero, pur continuando a surfare con le short board quando le onde liguri lo permettono, tutta la nostra redazione, nessuno escluso, si è ormai munita di sup da onda, non troppo estremi, intorno ai 9′ e le uscite divertenti sono, come minimo, triplicate… se non di più!


  6. Ciao a tutti!
    Bellissimo report, in piena sintonia con l’aria che si respirava il giorno della gara!
    Da neo supper posso dire che mi ritrovo in pieno con le parole di Fabio avendo sperimentato su di me che tavole a prima vista “estreme” posso accrescere il divertimento in maniera esponenziale. Certo ci vuole allenamento e voglia per migliorare l’equilibrio, ma quello credo sia alla base di tutti gli sport da onda se “si vuole fare sul serio”. Io con la mia fida 8.10 di 40 litri in più esco anche con 30 cm di onda e mi diverto un casino :) Ciao!

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