In genere i surfisti sono super-attrezzati con auto, e ultimamente van, in grado di portare l’impossibile. ne abbiamo avuto la prova con le tante foto ricevute su Facebook per il “Furgo-Tetris”. A volte però capita di ritrovarsi con una tavola da portare con auto che sono sprovviste di barre portatutto. Un caso su tutti le auto noleggiate. Ci è passato anche il nostro Cassik che ha iniziato allora ad indagare circa le soluzioni non permanenti e ha identificato diversi modelli. Ci sono quelli gonfiabili e ci sono quelli morbidi. I primi hanno dalla loro il minor ingombro quando non utilizzati ma il prodotto migliore sembra quello che vi presentiamo in questa recensione che gli ha fatto il suo amico Simone De Prosperis: Soft Rack di Ocean & Earth.

Eccomi qui a presentarvi un’oggetto poco diffuso nel nostro paese, più usato invece in Inghilterra. Si tratta dei soft rack, che danno la possibilità di caricare tutto sul tetto dell’auto senza il bisogno di un telaio rigido come le classiche barre porta tutto.
Appena tirati fuori dalla confezione, resistente e funzionale, si nota subito la cura con cui sono stati costruiti.
Costituiti da un salsicciotto e due cinghie collegate ad esso tramite una cucitura ad hoc. All’ estremità di entrambe c’è il classico strozza cinghia, che  tutti conosciamo coperto da un astuccio di neoprene, che evita sia di far graffiare l’auto o l’attrezzatura dando anche la possibilità di piegare la cinghia in eccesso al suo interno. Questo rischio però, lo si corre soltanto per la cinghia che va  all’interno dell’auto in quanto quella che servirà a legare la nostra attrezzatura è molto corta, fin troppo direi; ma essendo progettato per legare tavole da surf non può essere considerato un difetto.
I morsetti interni inoltre sono posizionati asimmetricamente ,quindi verificate prima di stringere il tutto di non averli sulla testa, onde evitare di ridurre la vostra visuale e lo spazio dal tetto.

Veniamo alla prova, ho legato l’ attrezzatura sul tetto della mia Smart; il tutto si è comportato bene, dopo vari tentativi ho trasportato tranquillamente una tavola da freeride e sopra ad essa una sacca per il rig con all’interno un paio di vele, albero e boma. Vi assicuro che nella sacca da rig avrei potuto mettere di più.
Nel montaggio, per evitare che una volta posizionato, il soft rack si muovesse per via dell’aria o più semplicemente del peso del carico, ho messo sotto dei semplici anti scivolo che si usano per gli interni dell’auto.
Infine, per assicurare tutto, ho passato ulteriori due cinghie classiche all’interno dell’auto per bloccare tutta l’attrezzatura; scelta obbligata perché con la cinghia in dotazione si riesce a legare solo una tavola e un albero.
Il vero difetto riscontrato, è la rumorosità delle cinghie accessorie, che purtroppo con il vento vibrano facendo un baccano insistente e fastidioso, tanto che a volte si è costretti a rallentare. Tuttavia ho avuto modo di raggiungere velocità ragguardevoli di 90km/h effettivi senza il minimo problema, a parte quello appena citato.
Mi raccomando di fermarsi di tanto in tanto e controllare che sia tutto in ordine.
Nel caso in cui il carico sporgesse va segnalato con apposito cartello quadrangolare; ricordate inoltre che la sporgenza massima nella parte posteriore dell’auto è di 3/10 della lunghezza totale e che dovrebbe trattarsi di un “corpo unico”. Per inciso non è prevista regolamentazione che reciti l’uso di supporti per il trasporto sul tetto dell’attrezzatura quindi potete anche solamente poggiare tutto e legarlo accuratamente.
Le consiglio a chi non ha voglia di montare un porta tutto fisso, a chi sfortunato come me non ha alternativa valida o a chi più semplicemente può far comodo la praticità del sistema in qualche occasione, sfruttando per le altre lo spazio all’interno dell’auto.
Pregi: Praticità, tempi e facilità di montaggio, qualità costruttiva.
Difetti: Per maggiore sicurezza bisogna assicurare il tutto con ulteriori cinghie che vibrando fanno molto rumore.