Coppa Italia FWS 2012 - Civitavecchia

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Partiamo subito con una considerazione a premessa di tutto: il Formula windsurfing è “una gran figata”. In effetti il termine “figata” è poco giornalistico, ma a onor del vero da queste parti si parla come si mangia e sono convinto che il vocabolo possa ben rendere l’idea.
Il perchè è presto detto: si fa windsurf divertente anche con pochissimo vento (diciamo dagli 8 nodi in su); le regate sono belle, tecniche e entusiasmanti visto che il percorso è vario e mette in luce le vere capacità di navigazione del windsurfista; il materiale è minimo e rispetto allo slalom o al wave non richiede un capitale per potersi attrezzare. Certo, per chi come me, ha bisogno dei sassi in tasca per non volare via, è una disciplina un pò impegnativa dal punto di vista fisico, ma quelli della mia taglia non fanno testo, quindi….. meditate gente, meditate….
Veniamo alla gara: sabato il vento è stato veramente troppo poco (anche per il formula!), ma domenica la Lega Navale di Civitavecchia ha potuto dimostrare quanto di buono è capace di offrire in termini di organizzazione e ospitalità. Un bel sud sui 14-15 nodi ha consentito lo svolgimento di 4 batterie che hanno visto i regatanti darsi battaglia fino all’ultimo per definire la classifica finale. Al termine della giornata è Marco Begalli a guadagnare il primo posto, seguito dal local Emanuele Arciprete, che in Formula dice sempre la sua (se solo ne facesse un pò di più di gare….), terzo Andrea Volpini, tra l’altro fresco di nomina quale delegato zonale del Lazio.
Questa di Civitavecchia è stata anche l’ultima delle tre tappe del 2012 per la Coppa Italia FWS e pertanto, considerando i risultati complessivi è stato possibile anche decretato il vincitore del circuito che è… GIORGIONE GIORGI! Grazie al suo quarto posto infatti, l’atleta di Challenger Sails e AL360 mette in riga nella classifica assoluta rispettivamente Andrea Volpini secondo e Alessandro Giovini terzo.
Siamo qui una volta di più a scrivere delle doti atletiche e tecniche di Giorgio che dimostra col passare del tempo e delle stagioni che campioni non ci si inventa da un giorno all’altro, ma ci si arriva col lavoro, l’allenamento e soprattutto andando in acqua e misurarsi con gli altri con i fatti e non con le parole. Se da decenni è ai vertici delle classifiche italiane di tutte le discipline vuol dire che la classe non è acqua! Complimenti al Gigante buono del windsurf italiano, campione non solo in acqua, ma anche esempio di umanità e di come vivere il windsurf con passione.
E i complimenti vanno anche a tutti coloro i quali come nel caso di Civitavecchia, hanno lavorato per la buona riuscita dell’evento, mettendosi a disposizione dei regatanti: dai giudici agli organizzatori, dagli addetti all’accoglienza a coloro i quali hanno garantito la sicurezza in mare.
Prossimo appuntamento in mare: l’SWK di Alghero. Ci vediamo tutti lì?
News by Andrea Inzillo - Foto di Luca Camboni

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One reply


  1. Anche se altre discipline come il kite e lo slalom hanno allontanato un pò il grande pubblico dei windsurfisti dal Formula, le caratteristiche tecniche e nautiche di quest’ultimo inevitabilmente prima o poi ,parere personale, lo faranno “riemergere” (anche a livello olimpico…). Le condizioni dei venti termici estivi e primaverili delle nostre coste (ed anche dei laghi) spesso determinano condizioni oscillanti nella stessa session tra gli 8 ed i 12 nodi fanno spesso “impazzire” i windsurfisti con i “grossi slalom” (130? 140? wide ma con ridotto volume? 8,5? 9,0? 9,5?) o i kiter che qualche volta rimangono sulla spiaggia dopo aver armato: perchè c’è sempre qualche “planatore molesto” con il formula e magari solo una 9,5 o una 10 metri che va avanti e indietro senza mai fermarsi…. Lo comprendono bene quegli slalomisti o i pochi kiter che sono tornati al windsurf ed hanno affiancato al formula una tavola wave o un piccolo slalom per le trasferte del sabato (dove non puoi fare “buca”). Oggi esiste un vastissimo mercato di tavole formula o usate (soprattutto quelle di vecchio disegno adatte anche a chi non ha un fisico da decatleta) o anche durevoli e a basso costo come i formula experience. Se poi si vuole andare al nuovo, c’è una vasta scelta di tavole anche di progettazione italiana oltre che statunitense di eccellente costruzione.

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