Simmer Icon… super test by Fed!
Simmer Icon “4-in-1-reloaded”: test by Fèd
Solo quelli con acutisssssima memoria o una dilagante propensione all’autismo surfistico, ricorderanno che 3 anni fa avevo osato presentarmi con un TEST identico. (ndr. e aggiungerei anche che solo i “vecchietti” come noi, sanno che Fed è stato uno dei migliori corrispondenti speciali dalla Francia prima e collaboratori dopo, di Wind News e che ha imperversato in lungo ed in largo per quasi tutti gli anni ‘90 sulle pagine dl nostro ameno giornaletto: forse per quello un suo test, vale doppio, anzi vale come una reliquia da conservare con cura…).
Premetto sempre la mia scarsa abilità di surfista, se vi diverte leggere un test “semiserio” continuate nella lettura, altrimenti passate ad altra notizia. Perseverate? Lo so, alcuni di voi sono seduti sulla “tazza” (ora si può farlo anche con un tablet… mica servono più le riviste cartacee! Ndr. lo dici tu! Pensa un po’ se finisce la carta igienica quanto vale di più WN!), altri comodamente rilassati a godersi le ultime news via web… OK! Parto con il delirio surfante!
Ci sono surfisti che cambiano le vele ogni anno, marketing-victims oppure titolari di stecche con oltre 200 uscite sul calendario. Ce ne sono altri che invece tengono una vela “per la vita”, riducendo il monofilm molto simile ad una cataratta dove la luce fatica a filtrare. Io le cambio in “triennale”; per il mio numero di uscite mi sembra una media corretta per poter comunque recuperare qualcosa dalla vendita dell’usato e avere sempre un attrezzo “fresco” e tecnologicamente performante. Eccomi qui, dunque, a parlarvi delle mie nuove Simmer Icon, a 3 anni di distanza dalle precedenti.
Sarà l’età, il rincoglionimento tipico da “appassionato-patito-malato”, mi si è innestato il virus del cambio vele “set completo”. Cambiare 4 vele in un colpo solo costa un “botto”; verissimo, però si hanno grandi vantaggi (daiiii, almeno lasciatemi credere che sia così!):
- una volta capito come si trimma una vela… vale per tutte!
- il comportamento in acqua è “comune” a tutte
- i piccoli segreti di trimmaggio si possono passare alle “sorelle”
- si spuntano prezzi migliori con il surf-shop (il mio è onestissimo, specialmente nel ritiro delle vele usate)
Come ogni “vecchio surfista” ci penso tanto prima di cambiare qualcosa sull’attrezzatura, la scelta di una nuova vela è iper-ponderata, consulto mille siti internet, leggo cento forum, parlo con l’amico del fratello del cugino dello zio di quel tale che ha già usato la nuova vela per avere le sue impressioni e carpirne mille segreti…
E regolarmente passo notti insonni prima del fatidico… “si, basta….deciso, prendo quella!”
Perché (ancora) Simmer?
Ho passato 3 anni a (cercare di..) surfare nelle onde, ho preso frullate e lavatrici: le mie Simmer erano solo leggermente rovinate sugli adesivi… zero rotture!
Avevo un sacco di tentazioni per Goya, Naish, North…. alla fine sono rimasto fedele alla “S” di Simmer
Perché (ancora) ICON?
Mission poco potenti per la mia stazza over 85kg
Iron troppo potenti
Blacktip inutili per me che sono un negato di freestyle e poi sono un tradizionalista delle 5 stecche
Perché le stesse misure?
4,2/4,7/5,3/5,9….. avrei voluto cambiare la 5,9 con la 6,2… ma non era disponibile.
Lasciatemi ancora qualche riga per ricordarvi di non prendere le mie parole come “oro colato”; non sono per niente un manico nelle onde, ho ancora mille cose da imparare e andrò in pensione molto prima di aver passato un aerial coi fiocchi! Tutto ciò che leggerete è “IMHO” (In-My-Humble-Opinion, cioè una mezzasega che scrive per puro passatempo); sicuramente i mostri sacri del windsurf italico come Porcella, Pedrani e altri saprebbero dare informazioni molto più “titolate” sulle Icon… io sono un surfista medio. Non mi piacciono le “marchettate” alle aziende, le vele me le sono comprate a prezzo standard, per cui… nessun pelo sulla lingua.
Arma che ti passa!
Agitato come un bambino di fronte ai nuovi giocattoli, in una fredda serata invernale, appena rientrato dal surf shop le ho armate tutte, per controllare la tensione delle stecche e vedere l’effetto che fanno rispetto alle sorelle “anziane” di 3 anni prima”. Tasca d’albero stretta, si fa fatica a … ehm…. “penetrarle” con l’albero quando sono nuovissime.
Le misure di albero e boma non mi sembrano molto precise… almeno con le mie prolunghe si può risparmiare 1-2 cm.
Le Simmer si armano in caricabasso sempre allo stesso modo… SGNAAAC… una bella cazzata al caricabasso, CLAC…. Boma attaccato all’albero, CLICK-CLACK… regolato il terminale, SGNIIIC…. Cazzatina leggerissima di bugna, il gioco è fatto. Se ci fosse il famoso riferimento min/max in testa d’albero.. sarebbe utile!
Di solito le vele ogni anno hanno piccoli accorgimenti, spesso market tari, per vendere meglio il “modello nuovo”…. In 3 anni di distanza questi i cambi di “misure”:
Misure
2009 (boma/albero) Icon 4,2 151/393
2012 (boma/albero) Icon 4,2 152/387
Icon 4,7 2009 159/413
Icon 4,7 2012 160/407
Icon5,3 2009 172/429
Icon 5,3 2012 177/420
Icon 5,9 2009 182/451
Icon 5,9 2012 195/444
Come sapete i centimetri contano un sacco… e non solo in windsurf! Quando le provo in acqua vi dirò se è meglio o peggio….
Finiture & optional (di serie)
Se le osservo da vicino, mi accorgo della esagerata tramatura, un sacco di cuciture rinforzate, toccasana per quando sarò sballottato nelle “lavatrici ondose”; decisamente più robuste di altre marche, almeno al primo sguardo.
Le cuciture raddoppiate in ogni zona, tendistecca regolabili con la brugolina in dotazione.
Se guardo le Icon 2012 rispetto alle “zie” del 2009 esclamo “ma quanto sono migliorate in grafica e colori!!”
Il mio set è rosso/viola e anche gli altri abbinamenti sono veramente azzeccati come accostamenti cromatici… senza scadere nel “pakkian-krukk” di altre marche. La sacca della vela ha la solita rete tramata, per me antipatica… se infili una vela bagnata in auto/furgone rischi di bagnare tutto ciò che resta intorno, di contro la vela “respira” e si asciuga meglio al caldo nel box. Decisamente migliorato il “pad” di protezione nella zona del caricabasso, in tessuto imbottito dall’aspetto solido e resistente. La 4,2 ha il vario top, utilissimo per chi ha l’albero da 4.00 (con l’albero sbagliato le stecche non ruotano benissimo) infatti è straconsigliato il 3.70. L’anello in acciaio di bugna è ingegnoso, piccolo e robusto, permette cosi di avere un boma leggermente più corto rispetto ad altri modelli. Elastichino (doppio?) per arrotolare al meglio la vela e utile retina con velcro al caricabasso per sistemare la scotta in eccesso. Protezione per i tendi stecca che strisciano inevitabilmente in terra quando si arma… ci sono, certo!
Siamo a febbraio… fa un freddo becco e da oltre un mese non vado in acqua. Questo articolo rischia di essere pubblicato quando già ci saranno in giro i modelli 2013… ed invece no.
Test Icon 5,9: inaspettato vento, in un weekend soleggiato di marzo. La prima ad entrare in acqua è la più grande del mio set. La utilizzo principalmente come vela freeride, non amo le vele slalomare, le trovo poco maneggevoli, preferisco una grossa vela wave, specialmente al mare dove adoro il tipico chop che si forma con 15/18 nodi.
Uso albero e boma identici alle precedenti vele, armo in configurazione “vento leggero” con pochissima tensione in bugna.
Il modello 2012 ha il boma più lungo di 13 cm… avrà perso manovrabilità? Sensazione stranissima, sollevo tavola e rig x entrare in acqua, mi sembra tutto pesantissimo… molto più pesante del passato… saranno le leve-della-fisica-applicate-alla-maggior-lunghezza-boma-fratto-radice-quadrata-del-surfista-poco-allenato?
Appena metto il primo piede nella strap cambia radicalmente la situazione: la vela risponde benissimo ai colpi di pompaggio, plana subito. In andatura tutto confermato, stabile, non tira troppo sulle braccia, stringe bene di bolina, tutto come sua “zia” di 3 anni fa. In manovra non si percepisce minimamente la lunghezza del boma, anzi ho la strana sensazione che sia ancora più manovrabile del modello ’09. Ho tirato il caricabasso “sminchiando” fino alla seconda stecca, lasciando poca tensione di bugna; la stecca vicino al boma gira solo con il fatidico colpetto di braccia.
Aumenta il vento, mi fermo, tiro meglio il caricabasso e aumento di 3 cm la tensione al boma… un’altra vela!
Ancora più manovrabile e leggera, sventa perfettamente e ora le stecche girano “in automatico”, mantenendo un profilo perfetto e stabile.
Test Icon 5,3: lago di Garda, una mattina dove ci stava benissimo la 4,7 io sbaglio vela ed armo la 5,3. Ecco la conferma del set… stesso comportamento della 5,9, ma più maneggevole e leggera: 5 cm in più rispetto al modello 09… e io non me ne accorgo, ah ah ah ah ! Che tester del piffero!!!
Sono sovrainvelato, ma la vela si controlla benissimo, sui piccoli chop mi permetto di surfeggiare allegramente e comunque la vela rimane bilanciata e facile da controllare. Non ho nulla da aggiungere, semplicemente perfetta.
Test Icon 4,7: finalmente al mare! Becco una giornata con vento bello tosto, l’onda è poca ma quanto basta per decidere di scendere in acqua con il wave cicciotto. Facile divertirsi con 20-25 nodi e ondina da salto, eh?
La vela segue ogni piccolo cambio di direzione, non tira sulle braccia, ritrovo la bellissima sensazione di surfare tranquillo concentrandomi su dove mettere il peso, cercando di usare la vela come i bravi surfisti mi hanno insegnato…
La Icon è stabile, docile e comunque potente quando serve per acchiappare l’ondina, proprio come piace a me.
Bordo su bordo sento che tira sempre più… la balumina inizia a sbatacchiare molto sotto raffica… mi fermo a riposare, guardo gli altri surfisti in acqua… tutti con vele piccole. Vedo uscire uno con la 4.0 e mi dice… “4,7??? Ma la tieni ancora???” In effetti no…. non la tengo più!
Test Icon 4,2: wave piccolo, vento cazzuto e ignorante, rafficoni da 35 nodi! Così come non mi piacciono le vele grandi, patisco un po’ le condizioni da ventone. Non mi sento molto a mio agio, sarà l’età, anziché scatenarmi in queste condizioni di solito gioco di rimessa…
Dopo qualche bordo di assestamento (sono oltre 2 mesi che non esco con vento forte) mi ci trovo…. Anzi, me la godo (“me la sciallo” per gli under30). Che libidine saltare su ogni ondina e scendere qualche panettone a velocità spaziale…
Vela totalmente controllabile, strambatoni fotonici alla base dell’onda, mi sento mooolto sicuro…. Infatti ad un certo punto esagero e…. ingavono! Ma a voi frega poco delle mie timide surfate… allora vi parlo della vela: ci sono parecchi buchi di vento, a causa del mio peso e il volume ridotto perdo subito la planata…. La Icon si riprende subito anche in situazioni da “SBADABAM”, tipico nelle condizioni “stop&go” dove sembra di prendere temporaneamente vento “al contrario”. Con l’arrivo di una nuova raffica però si ritrova subito l’assetto, senza le tipiche battaglie da combattere con vele di altre marche. Il vento a tratti è decisamente forte, la balumina sbatte molto, forse ho cazzato troppo il caricabasso… Però la vela è bilanciata, tira un po’ in avanti ma credo che il difetto sia del surfista che non ha sempre la corretta posizione, specialmente quando provo ad impostare una surfata…
Beh. Che dire d’altro? Sono soddisfatto del mio acquisto, ora concentriamoci a migliora re il surfista, l’attrezzatura è OK!
Info.
Come? Cosa? Le foto fanno schifo? Eh certo, mica sono un surfista Pro!
Fèd No Wind? No Waves? No Future!
Foto 1: inverno rigidissimo… non resisto, armo in cantina! Ecco la 4,2.
Foto 2: la 5.9 in tutto il suo splendore.
Enrico scrive:
Inserito il 11 Settembre 2013 alle 10:21 pmCiao
Ho lo stesso set
Che albero usi?@
Roby Tosko scrive:
Inserito il 30 Ottobre 2013 alle 5:20 pmCiao, ho la Simmer icon 4,2…..vedo dalle foto che vieni al Prà….ci vado anch’io….la mia domanda sarà stupida, lo so…ma è questa: ho un albero rdm RRD 60