Riparazioni tavole e vele in Liguria?!
Sentite qua… dovete rifare soltanto l’antisdrucciolo o avete demolito per bene la vostra tavola?! Ci avete dato una bella frustata e si è ben ben delaminata?! Avete nostalgia dei cari vecchi custom e volete farvene costruire uno?! No problem… in zona c’è Daniele di Pinnagrip che potrà risolvere i vostri problemi: fate un clic sul sito e troverete i contatti “giusti”. Con un po’ di calma, tra qualche giorno, faremo una mini intervista a Daniele… questa volta invece occupiamoci delle nostre povere vele… demolite. Ci ha pensato il nostro “pensionato” di fiducia ad intervistare Alessio, che pur vivendo sul lago Maggiore è spesso e volentieri in Liguria e può prendersi, previo contatto telefonico, cura dei danni a monofilm, mylar, dacron…
Cari amici di Wind News, questa volta il vostro “pensionato di fiducia” non vi racconterà l’ultimo surfviaggio con Itaca, dato che è stato una replica di quello dell’anno passato lungo la costa sud dell’adriatico, ma si cimenterà in un’intervista .
Dato che proprio nel viaggio di cui sopra sono riuscito a bucare un ferzo della mia 6,4, al ritorno a casa sul lago Maggiore ho saputo che a Verbania un certo Alessio riparava vele. Preso contatto telefonico con lui, alle 10 di mattina ero nel suo laboratorio con la mia vela bucata e alle 12 ne uscivo con la vela perfettamente riparata. Alessio è stato talmente gentile che non ho potuto fare a meno di pensare di proporgli un’intervista. Ed ecco cosa ne è uscito.
Rauldoc) Vuoi presentarti?
Alessio) Mi chiamo Alessio Oscurati, Red per gli amici, ho 38 anni, vivo e lavoro a Verbania, lago Maggiore.
R) Parlaci del tuo lavoro.
A ) Ho deciso di fare questo lavoro quando ho capito che dove lavoravo avrebbero chiuso per “delocalizzazione” e , stanco di fare qualcosa che non mi piace e di lavorare per qualcun’ altro, ho avuto l’idea della “veleria” che sul lago Maggiore mancava. Ho iniziato da zero, praticamente neanche sapevo cucire a macchina due anni fa. Tra esperimenti, consigli , sbagli e l’aiuto di amici (Max e Massimiliano ), ora sono in grado di lavorare e tutti i miei clienti sono soddisfatti. Fondamentale è stato il “tirocinio” e la collaborazione con Elvstrom Italia, che ringrazio, così come ringrazio la famiglia e Mirka per il sostegno e l’incoraggiamento datomi, senza i quali adesso non starei facendo questo lavoro. Riparare le vele mi piace e mi rende felice proprio mentre lo sto facendo, anche se quando manca il vento ti fa venire ancora più scimmia.
R) Nel tuo laboratorio ho potuto ammirare tante borse fatte con ritagli di vele che farebbero la gioia di fidanzate, mogli e figlie di tanti surferi.
A) L’ idea di fare le borse riciclando le vele è venuta in seguito e per due motivi: fare pratica con il materiale utilizzato per le vele e principalmente perchè, come windsurfer e amante della natura , non posso non vedere quanto contradditorio il nostro sport sia : da una parte siamo a contatto con la natura e i suoi elementi e così impariamo ad amarla e rispettarla , dall’ altro l’ attrezzatura che usiamo è prodotta con materie chimiche fortemente inquinanti , così nel mio piccolo ho voluto fare qualcosa per ridurre l’impatto che i materiali che usiamo hanno sul nostro pianeta. E se ci giochiamo questo, non ne abbiamo un altro ! Nel mio sito potete vedere i vari tipi di borse che produco e , se siete interessati all’acquisto, non dovete fare altro che mandarmi una mail (info@red-wave.it) o farmi una telefonata (328 6571426).
R) Quando hai iniziato a surfare , qual è il tuo livello e quale la tua disciplina preferita?
A) Ho iniziato nel 1989 , avevo un Mistral Maui e per me allora era come avere una Ferrari (mi piacerebbe riprovarlo ora, anche come Sup!) Direi che il mio livello è buono. Disciplina preferita: waveriding e freestyle un po’ old , un po’ new school .
R ) Il tuo home spot?
A ) Ovviamente il lago Maggiore: ”carpe diem”, non è un lago molto ventoso, bisogna darsi da fare per andare in acqua , ma ce l’ho proprio sotto casa.
R) Spots preferiti?
A) Direi tutti quelli dove ci sono almeno 15 nodi, mi basta andare in acqua e sono felice. Restando vicino a casa: Andora con il libeccio e le onde mi piace molto, ma una delle uscite più belle della mia vita l’ho fatta a Finale Ligure sempre con il libeccio . E se c’è vento ma non c’è acqua, metto una vela sullo skate !
R) Viaggi da raccontare?
A) I primi sono stati sul lago di Garda: ancora non avevo la patente e ho praticamente obbligato mia mamma a portarmi (grazie mamma!), poi sono venute le “fughe” nel sud della Francia (dove ritorno sempre con gioia). Il primo viaggio è stato nel 1998 in Marocco ed è stato fantastico: a Moulay ho fatto il mio primo bottom e cut back… per sbaglio , volevo strambare! Il Marocco mi è piaciuto molto sotto tutti gli aspetti e gli amici con cui sono andato erano meravigliosi. Ci siamo tornati nel 2001 e l’ho trovato molto cambiato: meno genuino , comunque sempre bello. Quell’ anno Yannick Anton mi ha salvato: avevo rotto il piede d’ albero e lui è arrivato, ha legato il mio rig alla sua tavola e l’ha portato in spiaggia mentre io ho potuto nuotare sulla tavola. Nel 2002 sono stato a Roses, Costa Brava: è stato un bel viaggio, il posto mi è piaciuto, ma surfisticamente non ci tornerei . Bellissimo il museo di Salvador Dalì a Figueres… un incrocio tra un museo e un luna park. Nel 2003 Bretagna e qui potrei parlare per ore, è stata una delle esperienze più belle della mia vita e sicuramente il viaggio più bello: due settimane di campeggio libero cucinando in riva all’oceano con i locali che ci auguravano “bon apetit”. Non ho trovato un solo giorno di vento, per cui mi sono dato al surf da onda. Ancora oggi quando penso a quelle esperienze e a quei luoghi mi viene la pelle d’oca!
Nel 2004 Guincho: non abbiamo avuto molti giorni di vento, ma quando c’è con quelle onde il divertimento è assicurato. E se non c’è vento si fa bodyboard su onde di 3-4 metri e sembra di precipitare nel vuoto! I paesaggi sono bellissimi e almeno una volta nella vita bisogna andarci . Memorabile la fagiolata di mezzanotte! Nel 2005 ho fatto un viaggio on the road in solitario toccando San Sebastian nei paesi baschi spagnoli e Suances in Cantabria: qui sono andato per fare solo surf da onda e mi sono appoggiato ad amici che erano già da quelle parti in vacanza. Mi sono poi spostato a Hossegor per vedere una gara del campionato mondiale di surf e poi in direzione sud alla volta di Carrò: 700 km da solo in un giorno con una sola sosta per arrivare in tempo a prendere il maestrale (grazie all’ sms di un’amica che dalla Sardegna mi segnalava l’arrivo del vento di nordovest). Risultato: due uscite bellissime e l ‘incontro con un windsurfista di Torino conosciuto un mese prima alla Coudù e anche lui in giro da solo . Girare da solo è un’esperienza molto bella ma anche stancante; mi piacerebbe rifarla, ma con quello che costa oggi il gasolio!
2006 Gran Canaria: Pozo Izquierdo, Vargas… tutto quello che si può dire su questi spot è stato detto: è simpatico parcheggiare di fianco ai pro e gran spettacolo vederli in acqua. Quando non c’era vento andavo a nord: a Las Chanteras ottimo surf con il longboard e una uscita da sogno iniziata al tramonto e finita a notte fonda con le luci di Las Palmas sullo sfondo .
Nel 2007 ho iniziato a fare freeclimbing (dove abito ci sono molti posti per poterlo praticare) , così in vacanza sono andato in Provenza facendo la spola tra la Coudù (quando entrava il maestrale) e il parco del Verdon: un posto incantevole, l’unico gran canyon d’ Europa, se non lo vedi non ci credi… consigliato a tutti gli amanti della natura e della vita all’aria aperta .
Nel 2008 sono tornato in Bretagna, era da parecchio che desideravo tornarci e questa volta ho trovato anche vento… il giorno del mio compleanno bellissima uscita a S.Malò con tramonto, arcobaleno e onde! Merita una visita anche l’interno, ricco di foreste legate a leggende celtiche.
2010 Grecia, Lefkada… viaggio meraviglioso: 2 settimane di campeggio libero a 10 metri dallo spot ! Uno spot da freestyle con il vento assicurato, l’unico spot dove abbiamo trovato vento tutti i giorni e soprattutto una accogliente compagnia di ragazzi che frequentano Talamone che ci ha “adottato”. E se entra maestrale a nord si trovano anche le onde !
R) Cosa vorresti per il futuro?
A) Felice, ricco o no che sia, vorrei un furgone che va a gas ( meglio ancora sarebbe ad energia solare ) e mi piacerebbe collaborare con Surfriderfoundation. “Fare surf per tutta la vita o almeno finchè vivo, qualsiasi delle due cose accada per prima” (Robert August , Endless Summer 2): questa frase mi ha sempre affascinato, anche se non ho mai capito bene cosa vuol dire; in realtà credo non abbia un significato preciso, ma serva a farci pensare.