Iachino docet!

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Riceviamo dall’amico Andrea Inzillo e volentieri pubblichiamo il report riguardante la tappa di Albisola dell’Italian Slalom Tour. Foto © Daniele Voarino
La tappa di Albisola del 14 e 15 ottobre dell’Italian Slalom Tour ha avuto in Matteo Iachino un dominatore assoluto della competizione. Da profondo conoscitore dello spot, Matteo ha imposto da subito la sua legge, lasciando spazio solo nel terzo tabellone a un vincitore alternativo (Marco Begalli). Per il resto tre primi posti su quattro tabelloni, hanno fruttato a questa giovane promessa dello slalom italiano il titolo di vincitore.
Onore ovviamente a Malte Reuscher in seconda posizione e a Andrea Ferin già vice campione italiano 2011.
Sono sicuro che qui qualcuno storcerà la bocca e starà pensando che la vittoria di Matteo Iachino sia frutto dell’assenza del campione italiano slalom 2011 Alberto Menegatti. Può darsi che sia vero e può darsi di no, ma in questo caso più che mai, chi dice la verità è il campo di regata. Che Alberto sia, oggi come oggi, il più forte slalomista italiano è probabilmente vero, ma in questa gara ha vinto Matteo e la sua è stata una vittoria limpida e indiscutibile. Chi avesse voluto mettere in discussione questo, avrebbe dovuto misurarsi con lui in acqua e dimostrare di essere eventualmente più forte. Dico questo non per polemica verso gli assenti, ma per far capire ai più scettici che Matteo è un rider d’eccellenza: velocissimo in acqua e preparatissimo dal punto di vista atletico. Se a questo aggiungiamo che ha “solo” 22 anni, non si può che essere contenti delle potenzialità dello slalom italiano.
Che dire degli altri? Bravissimo Luigi Romano, quinto a pari punti col quarto Marco Begalli. Luigi ormai è a buon diritto uno dei protagonisti del panorama slalom italiano e se si pensa che non è ancora maggiorenne, la prospettiva non può che essere rosea.
A seguire il quintetto anzidetto c’è un Giorgio Giorgi sempre presente e sempre molto competitivo, ma che ha pagato caro uno “svarione” della giuria nella prima finale, quando in prima posizione, si è visto annullare la batteria in modo molto discutibile. Acciaccato da problemi fisici, ha comunque portato a termine la competizione stringendo i denti, con la solita forza di volontà. Bello anche il ritorno alle competizioni di Fabrizio Amarotto al quale va un “in bocca al lupo” per le prossime competizioni e un incoraggiamento a proseguire sulla strada presa, di tornare all’attività agonistica.
Questo per quanto riguarda l’aspetto agonistico; per ciò che riguarda la cronaca a 360° della manifestazione va detto che nei due giorni di competizioni il vento è stato forte, anzi fortissimo, le raffiche di tramontana hanno superato anche i 30 nodi, alternate a buchi di vento sotto i 15 e rendendo le gare molto tecniche. Chi pensa di aver conosciuto spot con vento incostante, prima di dare definizioni in tal senso, deve uscire ad Albisola: uno spot in cui si ridefinisce il concetto di “rafficato”…..
Al di là delle bizze del vento la manifestazione è stata un bel momento di sport sia perché le condizioni hanno permesso finalmente di vedere gare con vele più piccole della 9,5mt, sia per l’organizzazione: la Lega Navale di Albisola è stata semplicemente eccezionale. Ha accolto i regatanti in modo perfetto, ha garantito un efficientissimo servizio di assistenza in mare, ha supportato gli atleti in ogni circostanza (pasti, rimessaggio, docce calde e servizi). Tutti gli operatori, dal primo all’ultimo, si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento, dimostrando di avere una profonda passione per questo sport, troppo spesso maltrattato dal sistema sportivo nazionale. E’ stato un piacere vedere l’affiatamento e l’impegno profuso da tutte le persone coinvolte nelle attività della Lega: chi ha cucinato, chi ha passato ore in acqua al freddo per fare assistenza, chi ha lavorato in ogni modo a terra per supportare i regatanti. Tutta gente che non ha preso un soldo per ciò che ha fatto e che sarebbe bello poter citare dalla prima all’ultima.
Non ci sono state attività collaterali di animazione, palchi o concerti, ma non se n’è sentita la mancanza: lo spirito è stato quello giusto, quello che permette allo sport di essere apprezzato, da chi lo fa e da chi lo guarda fare.
Nella giornata di sabato ha preso vita anche una partecipata veleggiata amatoriale, in cui chiunque aveva una tavola e una vela, è potuto andare in acqua per surfare. Forse la difficoltà dettata dalle condizioni di vento non ha dato molto spazio ai cosidetti windsurfisti della domenica, ma malgrado questo, tutto è stato molto piacevole, grazie anche in questo caso, alla perfetta organizzazione.
Ci sarebbero diverse cose da dire su AICW che comunque, in un modo o nell’altro, ha cercato di far andare le cose per il verso giusto, compreso il risalto che ha voluto riservare alla competizione del Free12. Trofeo anche per chi ha gareggiato in questo che è il circuito di avvicinamento allo slalom e che dovrebbe servire anche da rilancio del windsurf. Forse qualcosa in tale ottica è da perfezionare, perchè solo tre iscritti sono sintomo di troppa poca partecipazione; sicuramente da parte dell’Associazione di classe la volontà di far bene c’è e l’idea di voler far avvicinare anche gli amatori al mondo delle competizioni è sicuramente giusta. Ai vertici AICW lascio l’analisi dei fatti e le eventuali, conseguenti decisioni in merito.

Ndr. Per dover di cronaca e per quanto riguarda le ultime righe riguardanti la Free 12 e la gestione degli “allenamenti” amatoriali, ho avuto l’occasione di sentire o leggere via mail, in questi giorni, persone che la pensano in maniera diversa (come d’altra parte il sottoscritto), metto però già le mani avanti… ragazzi, lasciamo perdere le solite polemiche tanto non servono a nulla: allo stato dei fatti sono… fiato sprecato!

 

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One reply


  1. Grazie Andrea per il bellissimo report; faccio parte del gruppo che ha organizzato le regate di Albisola e il lavoro che c’è dietro all’organizzazione di una regata è immenso, come è immenso il lavoro durante le regate, per cercare di far quadrare tutto. Fortunatamente il vento ha dato il suo contributo nella buona riuscita , sia dello Slalom Tour,del Free12 e Trofeo Cippa. Anche se mancava Menegatti, Matteo Iachino a avuto a che fare con atleti di grosso calibro, molto bravi e veloci, ma lui è stato il più veloce. Associo il mio pensiero a quello di coloro che pensano che forse AICW dovrebbe rivedere il metodo per fare avvicinare le persone alle regate, perche, come dici tu, per quanto riguarda il Free12, i fatti parlano chiaro. In ogni caso, è stato un bellissimo evento e ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita.
    Gigi

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