Mattia Fabrizi Interview!
Troppo tardi per finire su WN cartaceo di Ottobre/novembre, ma in perfetto orario per WN web. Grazie a Luca Castrichella beccatevi l’intervista con intro by Ray Gasperini al neo campione italiano freestyle Mattia Fabrizi. Photo © Emanuela Cauli, Gianni Petta.
Introduzione di Raimondo Gasperini
«Il freestyle è senza dubbio la disciplina più giovane, innovativa e radicale del windsurf moderno. Le ultime manovre sono d’ispirazione anche per tutti i campioni anche nel Wave non è un caso che lo stile di Phil Koster, neo Campione del mondo Wave, molto influenzato dal Freestyle abbia sbaragliato la concorrenza. Grazie ai giovani impegnati un tutte le discipline, il windsurf sta vivendo una nuova era che carica di entusiasmo che contagia tutti: il ricambio generazionale che serviva!
Ho sempre creduto nella forza e nelle capacità dei giovani da impegnarmi in prima persona con il mio XRay Talent Factory, mettendo loro a disposizione la mia esperienza e la mia passione. Dopo Gabriele Varrucciu, giovanissimo vincitore dello scorso anno del titolo di Campione Italiano, ora è la volta di Mattia Fabrizi , che conferma la tendenza in atto. Conosco Mattia da quando muoveva i primi passi con il Freestyle, è un bravo ragazzo si è impegnato moltissimo per raggiungere questo risultato. Abbiamo viaggiato insieme in Brasile due stagioni fa, allenandoci tutti i giorni e spero che da lì sia partita la sua scalata verso il titolo Italiano. In acqua ha uno stile molto potente e radicale, è un atleta completo forte sia in condizioni di vento leggero e si esalta in quelle più estreme!
Giovani si, ma non ingenui: insieme a Gabriele Varrucciu hanno dimostrato di non farsi intimorire nemmeno nei circuiti internazionali come l’ EFTP e addirittura nel PWA. Il windsurf Italiano ha tanti giovani talenti, alcuni diventano campioni, altri saranno le nuove schiere di appassionati, ma è grazie a loro, al loro impegno, alla loro passione ed hai loro risultati che possiamo esclamare con forza: il WINDSURF è VIVO, evviva i GIOVANI!»
Mattia Fabrizi Interview
LC) Ciao Mattia ,complimenti per la conquista del titolo italiano Freestyle: come stai ?
MF) Grazie Luca ! Sto bene, anzi, dopo aver vinto direi ” benissimo”!
L) Sei giovanissimo: raccontaci un po di te della tua storia e della tua famiglia.
M) Beh che dire di me… ho quasi 20 anni (li compio il 30 ottobre nel caso qualcuno volesse farmi un regalo, non si sa mai!) frequento il corso di Scienze Motorie presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia. Ho iniziato a fare windsurf a 6 anni, ma sinceramente andare avanti ed indietro non mi entusiasmava più di tanto. Poi verso i 13 anni ho scoperto il freestyle… da allora è stata tutta un’altra storia: amo fare evoluzioni con la tavola e imparare sempre nuove manovre. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, soprattutto mio padre che mi ha insegnato a fare windsurf e mi ha “scarrozzato” in lungo ed in largo, dal lago alle gare e soprattutto mi ha sempre supportato economicamente, senza di lui non avrei potuto fare granchè!
L) E del circuito, le tappe, l’organizzazione, i giudici , i partecipanti… che ne pensi?
M) Buona l’organizzazione, quest’anno sono state effettuate tre tappe due delle quali con condizioni di vento ottimali per lo svolgimento della gare a differenza dello scorso anno dove ” eolo ” non è stato per niente collaborativo. Il livello tecnico degli atleti si sta alzando notevolmente anche se purtroppo quest’anno ci sono state defezioni importanti.
L) Fai gruppo con qualcuno durante i periodi delle gare o sei un solitario?
M) Per natura sono un po un “lupo solitario”, ma durante le gare e anche durante gli allenamenti estivi in Sardegna faccio ” coppia ” con Filippo Bestetti mentre al Pwa sto con Mattia “InfamousDoublezero” Pedrani e Gigi ”il Korall” Madeddu , comunque socializzo facilmente con tutti gli altri atleti, in Italia poi , siamo in pochi e cerchiamo di stare tutti insieme.
L) Come ti alleni e che metodo usi per progredire ed imparare nuove manovre?
M) Innanzitutto devo dire che non mi alleno tantissimo, non perchè non voglia, ma perchè proprio non ho tanto tempo visto gli studi… e poi al lago ultimamente non è che ci sia stato tanto vento! Mi alleno soprattutto durante i fine settimana e durante la vacanze soprattutto ad agosto in Sardegna: per progredire non faccio altro che tentare e ritentare la stessa manovra finchè “non entra” e passo tanto tempo a “studiare” i video dei campioni cercando di carpire i loro “segreti”.
L) Parliamo delle manovre: oramai i nomi assegnati ad ognuna, stanno diventando sempre più fantasiose: ma è più difficile eseguirle, pensarne di nuove o giudicarle?
M) Secondo me pensarne di nuove… ma anche giudicarle non è per niente facile!
L) E il Pwa freestyle?
M) Sicuramente è il circuito insieme all’EFPT al quale vorrei partecipare con più assiduità se riuscirò ad avere le risorse economiche necessarie: purtroppo è estremamente costoso e quest’anno non mi è stato possibile partecipare salvo che per 2 tappe (Podersdorf e Lefkada).
L) I tuoi sponsors, come ti supportano e ti aiutano?
M) I miei sponsor mi aiutano e mi supportano fornendomi materiali di altissima qualità.
L) Il tuo atleta preferito, italiano e non?!
M) ITALIANO… Mattia InfamousDoublezero Pedrani per me è sempre il numero uno!
E NON… Gollito Estredo anche se quest’anno non ha vinto il Campionato del Mondo credo che avrà ancora molto da “dire” nel prossimo PWA.
L) Quali sono le manovre che ti danno tranquillità e quelle invece che ti mettono l’ansia?
M) Kulo, Toad, Funnel, Ponch le eseguo con una certa tranquillità a differenza della Skopu che mi mette un po’ d’ansia insieme a Gozzada e Willy Skipper con tutto ’sto intreccio di gambe e braccia.
L) Dai commuoviti, parti con i ringraziamenti…
M) Allora in primis ringrazio i miei genitori, che mi hanno sempre supportato, sopportato ed incoraggiato, Fanatic nelle persone di Craig Gertenbach e tutto il suo Team , Mino Zoffoli di White Reef e tutti i suoi collaboratori, North Sails, Alberto di Detour Board Division, Massimo Ravasio di Tecno Limits, Andrea Sterbini di GasFins, Marco Baiocchi di Ion e per ultimi, ma non ultimi Mirko, Stefano Giust, il Banana che per primi hanno visto in me delle potenzialità “windsurfistiche” ed hanno sopportato anche qualche mia “intemperanza”… grazie a tutti!