Se ne è tanto parlato, dopo la vicenda di Fukushima… soprattutto da parte dei favorevoli alla costruzione di centrali nucleari in Italia… si diceva che se fosse avvenuto un disastro nucleare in Francia, sarebbe stato come avere le centrali in casa nostra. Tanto ne hanno parlato, che alla fine ce lo siamo quasi chiamato… poco ore fa in Francia si è verificata l’esplosione di un forno presso il sito nucleare di Marcoule nel sud del paese, una trentina di chilometri da Avignone (e tanto per dormire sonni poco tranquilli il sito interessato dall’incidente si trova a 240 km in linea d’aria da Ventimiglia, 260 da Torino, 340 da Genova). L’ASN, l’autorità francese per la sicurezza nucleare, parla di un morto e quattro feriti e tranquillizza che per il momento, “non c’é stata fuga all’esterno” dal sito di Marcoule, che più che una centrale vera e propria è un centro per il trattamento delle scorie radioattive (secondo le prime informazioni, si tratta di un’esplosione di una fornace per la fusione di scorie radioattive metalliche di attività debole e molto debole…), ma i pompieri hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale.
Come al solito l’esperienza insegna che fidarsi è bene, ma a non fidarsi… mi sa che si campa più a lungo! Tanto per cominciare, a parte i rischi di contaminazione per via aera che verranno monitorati… non so quanto sarà salutare nei prossimi giorni andare a surfare negli spots vedi Carrò, Marsiglia… alla foce del Rodano che scorre nei pressi della centrale.
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