Fuga dalla DDR in windsurf…

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Le commemorazioni dei venti anni dalla caduta del muro di Berlino hanno riempito in questi giorni tutti i giornali e tutti i programmi televisivi, che hanno ricordato e ricostruito nei minimi particolari l’avvenimento, ma non solo… sono state anche proposte le tantissime storie legate alle fughe dalla Germania dell’est negli anni che hanno preceduto la caduta del muro. Tra tutte queste fughe per la libertà c’è n’è una che ci interessa in modo particolare perchè realizzata in windsurf. Nel novembre del 1986 Dirk Deckert e Karsten Kluender, due giovani tedeschi, pionieri del windsurf, decidono di scappare dalla Germania dell’est, via mare con i windsurf, cercando di approdare sulle coste della Danimarca. Una traversata di 80 chilometri, che vista con gli occhi di oggi e con le attrezzature di oggi, comprese le mute, può sembrare una cosa relativamente fattibile, ma una vera impresa a rischio della vita, realizzata con i materiali di vent’anni fa… tanto che Dirk Deckert oggi afferma che se avesse saputo che il muro sarebbe caduto nel giro di tre anni, avrebbe aspettato e non avrebbero rischiato la pelle in questo tentativo! In effetti mentre l’amico Karsten riusciva al primo tentativo a raggiungere, dopo sei ore esausto e stremato dal freddo, la costa danese, Dirk doveva rinunciare alla fuga perchè la sua muta (pensate che parliamo di novembre nel mare del nord) si rompeva appena partiti. Il giorno dopo con un rappezzo di fortuna alla muta, Dirk senza sapere nulla della sorte dell’amico, ritentava l’impresa e veniva salvato dopo sei ore di navigazione da un peschereccio danese che lo portava al sicuro.
In questo video, purtroppo solo in lingua tedesca, viene riproposta tutta la storia dei due amici… a cominciare dalla costruzione delle tavole seguendo i consigli della rivista Surf…
http://www.youtube.com/watch?v=sbjSz3IRsuY

 

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8 replies


  1. Bellissimo questo articolo e il video molto suggestivo !!


  2. il nostro è proprio uno sport che ti rende libero!!!
    chissà se fanno ancora windsurf questi ragazzi!!!


  3. Eccezzionale questo articolo. Speriamo facciano ancora windsurf. In quegli anni io già facevo windsurf mi vengono i brividi a pensare a questo episodio. Direi Viva la libetà.


  4. Ragazzi mi è venuta la pelle d’oca a rivedere il racconto (trasmesso il 9/11 da History Channel di Sky) di quei due tedeschi, che sfidando il mare, con gran coraggio, grazie al windsurf hanno guadagnato la libertà planando per 80 kilometri nel gelido e in tempesta mare del nord, e pesare che per noi è solo un divertimento!!!
    Windsurf tra coraggio e voglia di libertà!!!


  5. Certo, per noi è divertimento, la loro è stata la reale dimostrazione che il windsurf è anche libertà, in tutti i sensi. Sarebbe bello se si potessero abbattere tutti i muri di questo mondo, tutto ciò che divide, ma è utopia pura…


  6. ciao, si questi due che “scappano” con il surf sono degli eroi… ma consentitemi di di negare l’assioma surf uguale libertà…
    io non ho mai trovato nessuno altro sport che ti rende cosi schiavo.. schiavo non solo dell’ebrezza della planata..
    ma specialmente schiavo delle previsioni meteo, schiavo del vento, schiavo della cippa, schiavo dello spot giusto, schiavo del parcheggio sullo spot (per il garda), schiavo delle onde, schiavo del side, schiavo della guardia costiera (per la liguira in stagione), schiavo delle agenzie di viaggio, schiavo delle compagnie aeree per il trasporto del surf, schiavo delle 2, 3 o 4 pinne, schiavo dei video di maui, schiavo di windguru…
    detto questo sono felice di esserne schiavo.. (un pò perversione porno..)


  7. Si è vero anche quello hihihi


  8. Evidentemente Carlo, non abiti sul mare :-)

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