Naish SP 128/08
“Prova un po’ questo Naish SP: pesa qualcosina in più dei nuovi Slalom Mistral, ma secondo me è una bella tavola, molto facile come approccio e cammina come una spia…”
Questo ed anche altro, a dire il vero… mi ha detto Robert Hofmann quando mi ha dato da provare il “suo” SP 128.
Realizzata dal nuovo shaper Naish, Richard Greene, questa tavola non segue le mode del momento, non è estremamente corta e le sue dimensioni (245 cm di lunghezza e 76 di larghezza) sono più “tradizionali”, ma chi si immagina uno slalom tecnico o difficile è completamente fuori strada.
Il confort in andatura e una facilità di guida disarmante anche per chi non è avvezzo a tavole di questa categoria sono le caratteristiche che si apprezzano immediatamente. Basta però tirare un bordo in piena velocità per accorgersi che queste caratteristiche non vanno a discapito delle prestazioni che sono entusiasmanti al traverso/lasco.
Prima di arrivare a buttarsi in piena velocità con il nostro termichello con cui abbiamo potuto provare diverse volte il Naish SP 128, bisogna però risalire il vento, ma questa tavola, che parte in planata rapidamente anche in presenza di light wind, lo fa con un discreto angolo, abbinata alla North Sails X-Type 7,3.
Per evitare qualche spin out di troppo bisogna bolinare “in punta di piedi”, perchè la bella pinna slalom CNC G 10 da 44 cm, lavora bene in velocità pura, ma risulta un po’ troppo sottile per contrastare la portanza della vela, nelle boline. Qualunque surfista, riesce però a capire cosa fare per fare risalire bene il vento al SP 128, nel giro di un paio di bordi. Nonostante la posizione delle straps esterne, più corsaiola, trovare il giusto assetto su questa tavola è questione di un secondo: complici i pads comodi e le straps morbide non c’è bisogno nè di tempo, nè di fatica per trovarsi a proprio agio. Sembra quasi impossibile ch questa tavola sia così facile, soprattutto se penso alle nostre ultime esperienze su tavole un po’ più tecniche. Con il vento leggero fila via veloce, entusiasmandoci per lo spunto e quando il vento comincia a diventare un po’ più serio, con raffiche decisamente più forti, l’SP 128 continua a stupire per la facilità con cui si lascia condurre anche su un piano d’acqua che via via si fa più incasinato. Anche se le dimensioni generose possono far “sbatacchiare” un po’ la tavola sul ciop, il controllo ottimale rimanere una priorità, che permette di concentrarsi appieno a tirare bordi in piena velocità.
Per strambare bisogna impostare un raggio della curva bello largo, per non far perdere troppa velocità alla tavola, ma tutto sommato anche in questo caso, non ci troviamo a domare un cavallo imbizzarrito e riusciamo ad uscirne con discreta facilità.
Dotato di una bella grafica in coperta e di una carena “carteggiata” che lascia intravedere il largo utilizzo in fase costruttiva di materiali pregiati (carbonio, fibra aramidica e wood), il Naish SP 128 risulta ben rigido e leggero in navigazione e tutto sommato dispone di tutte le carte in regola per diventare un best seller per quanto riguarda le performances velocistiche sulla lunga distanza in condizioni di vento medio/leggero. Un grosso + se lo prende anche per il accessibilità, confort e controllo, mentre l’unico vero - è legato al prezzo veramente salato.
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