NORTH Duke 5,4/08
Questo mese trovate un paio di “test brasiliani by Gilbe” realizzati nella location di Flecheiras, dove mi sono recato a dicembre con “l’amico d’acqua dolce” Marco. Grazie a Patrick, responsabile del locale Planet Windsurfing, la vacanza è stata che è stata perfetta per i test dei materiali Fanatic e North: abbiamo “spremuto” tavole e vele 2008 per quindici giorni (guardate le mani qui a fianco…) e quindi siamo abbastanza sicuri dei nostri giudizi. Mi preme però segnalarvi un paio di piccole avvertenze… in primis non essendoci portati dietro la mitica bilancia gialla di Wind News non abbiamo potuto verificare i pesi ne’ della Duke 5,4, ne’ del Fanatic Freewave 86, (cosa accaduta per la stessa ragione anche per il Fanatic All Wave 82 provato da Smink a Sal), in seconda battuta in questi test parliamo di condizioni side, vento costante da mattina a sera ed acqua calda come nella vasca da bagno… ovvero condizioni quasi perfette. Detto questo, iniziamo… la Duke ‘08 ha seguito con successo le specifiche della sua antenata, che le assicurano ottima manovrabilità e distribuzione della spinta. Il boma è stato allungato in media di 4 cm su quasi tutte le misure per garantirne una maggior stabilità ed ancora più potenza per planare senza sforzi anche con vento bucato. A cominciare dal pannello centrale che vede, nelle misure da 5,4 a scendere, l’adozione del X.Ply 725, che dovrebbe garantire maggiore durata nell’utilizzo wave, la vela appare ben costruita e rinforzata, nei punti soggetti maggiore stress e nelle finiture curate nei minimi dettagli anche se, rispetto alle North di qualche tempo fa, tutta la gamma 2008 presente presso il centro, mi è sembrata avvalersi di materiali un po’ più “leggerini”.
In acqua la Duke è subito risultata super duttile grazie all’ottimo spunto di potenza che eroga per partire in planata e questo nonostante i vari centri in giro per il mondo abbiano la cattiva abitudine (per noi… ottima per loro che devono utilizzare alberi economici e duraturi nel tempo) di armare le vele con gli alberi a diametro normale ed i boma North della serie più economica, cosa che penalizza di solito le vele nella partenze in planata e nella reattività ai comandi del surfista. Proprio per questa ragione usata per surfare le onde brasilere, la Duke da una parte mi è apparsa il giusto compromesso tra potenza e manovrabilità, con una rotazione della stecche morbida ed un un comportamento sempre prevedibile che neofiti del wave potranno apprezzare, ma dall’altra pare mi era sembrata un po’ troppo pesantuccia sulle braccia. Tornato in patria ho voluto sincerarmi della questione anche perchè quando parlavo di surfata un po’ macchinosa ai possessori della Duke, mi guardavano come se fossi scemo. Ho così colto l’occasione per riprovare la Duke 5,4 alla prima occasione utile, forte del fatto che il mio amico Michele ne aveva appena acquistata una, abbinandola però ad un albero rdm con una discreta percentuale di carbonio e ad un boma più rigido. E’ bastato una sola uscita per capire che la vela, armata come si conviene cambia, radicalmente, il suo comportamento. Leggera sulle braccia, la Duke, con l’albero giusto, regala un grande spunto di potenza che si fa apprezzare nell’utilizzo come vela freestyle in acqua piatta o chop, mantenendo però un confort in andatura che diventa uno dei suoi punti di forza. Nonostante l’allungamento del boma, si difende bene anche in fatto di manovrabilità tanto che potrebbe essere usata tranquillamente come vele wave da condizione on shore.
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