Challenger Bash 5,3 08
La fretta, si sa, è cattiva consigliera… ma mai avremmo pensato che i prototipi di Bash e Konda che abbiamo provato a Mauritius fossero così diversi dalle vele definitive. E non sto parlando solo delle prestazioni, non troppo lontane tra loro, ma del look e dei materiali utilizzati nelle vele definitive. Quelle che nella versione prototipo potevano apparire quasi come un prodotto “economico” sono diventate delle vele addirittura “lussuose” nella loro veste definitiva.
Dall’altra parte, ad agosto, poco prima di partire per l’avventura a Mauritius, le vele 08 non erano ancora arrivate dalla nuova veleria sita in Sri Lanka e il sail designer Claudio Badiali ha cercato di esaudire le nostre richieste, mandandoci un prototipo di Konda 5,3 ed uno di Bash 4,7… quest’ultimo tra l’altro aveva subito un po’ troppe “attenzioni” da parte del buon Sergio Cantagalli in un’uscita particolarmente “violenta”. Abbiamo così deciso di aspettare un attimo per il test della Bash 08 e quando in occasione della regata di Albissola, di cui si parla pagina 18, ci siamo trovati davanti alle vele “vere”, beh siamo rimasti impressionati. Anzitutto la Bash, anche se paragonata al modello dello scorso anno, si presenta più rinforzata e soprattutto meglio rifinita. Il look è bello accattivante e dà l’impressione di leggerezza e solidità. Armarla e trimmarla è veramente un gioco da ragazzi, a patto di possedere un buon rdm e di non avere sagole troppo spesse da far passare nella carrucolina del caricabasso. Vi consiglio di “personalizzare” la regolazione della bugna (la misura stampata sulla vela, a nostro parere, rende la vela troppo magra). Ho provato la Bash 5,3 2008 con la tramontana a Noli mentre Smink e Panda avevano usato il “proto” 4,7, in qualche uscita tra le onde a Mauritius. Per quanto mi riguarda… vento rafficato ed abbastanza forte ed il chop disordinato non sono proprio l’ideale per testare una vela a fondo, ma si possono trarre alcune utili indicazioni sulle prestazioni in condizioni “difficili”. In andatura la vela spinge bene, pur senza un tiro esagerato ai bassi regimi: in compenso non è mai in crisi nel vento rafficato (le classiche condizioni di Noli) o nel vento forte visto che non sono necessarie correzioni di assetto anche sotto le raffiche più forti. La Bash mostra di essere una vela di razza in manovra: leggera sulle braccia, reattiva nelle manovre ma, allo stesso tempo, molto prevedibile nelle reazioni. I rider di livello medio non sono mai messi in difficoltà dalla spinta progressiva e costante ed i più evoluti possono trovare nella Bash una buona compagna di giochi, che spinge il giusto rimanendo sempre molto tollerante nel ventone. Una vela wave on shore, accessibile ed intuitiva, adattissima alle nostre condizioni, ben costruita, migliorata sensibilmente a livello di finiture e nel look rispetto allo scorso anno.
Il prezzo è interessantissimo, anche considerando che, armata con un buon albero, la Bash può giocarsela ad armi pari con i mostri sacri della categoria.
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