Mistral Wave 86 rd/08

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Mistral apporta un bel colpo di spugna alla sua gamma di wave boards per la stagione 2008: i Beast spariscono per lasciare spazio ad una nuova linea chiamata Wave RD composta quattro tavole completamente nuove (69, 76, 86, 96), più corte e compatte. Tutte e quattro le tavole di quest linea si fregiano del logo RD (Red Dot Division) che identifica le tavole della gamma 2008 costruite selezionando i migliori materiali possibili (tecnora kevlar custom sandwich) per garantire il massimo in fatto di leggerezza, prestazione e lunga durata. Tra le quattro tavole di questa linea shapate da Mark Nelson, il 76 è già una vera “star” tanto da fregiarsi del nome “Marcilio Browne Pro Edition” essendo la replica della tavola wave del nuovo astro brasiliano. L’86 RD si presenta con un look sobrio, ma il carbonio a vista in carena fa il suo “effetto” tanto che più di un surfista ci ha chiesto se si trattasse di un custom. La prima cosa che si apprezza è la leggerezza, subito dopo la parte accessoristica di buon livello con i nuovi M-dot Air Pod pads che garantiscono, insieme alle straps dedicate, un buon confort ai piedi e soprattutto con la nuova e validissima pinna G10 CNC Wave da 22 cm disegnata da Kay Hopf.
Lo shape è caratterizzato da un outline regolare con la prua rotonda ed un poppa pin tail, mentre a carena passa da un concavo ad un doppio concavo con una V relativamente profonda in poppa che esalta i passaggi rail to rail. I bordi morbidi garantiscono buona presa nei botton e quel minino di controllo in più nel ciop. Ed in effetti, in acqua, quello che si apprezza maggiormente è la semplicità di controllo di questa tavola: sia che siate tra le onde che nel ciop l’86 naviga senza sbavature, lasciando l’impressione di essere leggermente più accessibile delle altre tavole provate. In condizioni “ballerine”, il Wave RD 86 si comporta bene: permette di saltare con una buona velocità di approccio e di tirarsi fuori dai buchi di vento senza penare troppo. In surfata con onda formato l’approccio è buono perche la tavola dà l’impressione di asseconderà al meglio gli input die piedi. Se si cerca però di rendere più rapida la surfata sulle onde più grosse si nota una certa inerzia soprattutto se si provano dei cut back un po’ più radicali: bisogna schiacciare molto con i piedi per far girare bene la tavola.
Una tavola wave, facile da portare, che si adatta bene a quasi tutte la condizioni (on shore/side shore) senza essere troppo estrema.

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