Surf… al caldo?!

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Beh non direi proprio… alle dieci di sera del 29 gennaio, a Monaco di Baviera, l’acqua non dovrebbe essere tanto, tanto calda!
Scusateci per la pessima qualità delle foto, ma, c’è da dire che questa volta, il nostro inviato speciale all’Ispo “DJ” al secolo Luca Di Giacomo, non era proprio preparato “alla bisogna”…
«… dopo la consueta giornata di stordimento dentro all’Ispo a Monaco (di cui vi relaziono a parte), si va con gli amici verso le 21 allo “SLIDESHOW” in programma sulla scalinata di un mega palazzo storico nel centro di Monaco. Nulla di particolare, ma una buona occasione per terminare la serata in mezzo al casino, birra, colore, musica e snowboarder che fanno a gara a chi scivola meglio sui rails allestiti per l’occasione.
Nulla di particolare dicevo, se non fosse stato per un’altro evento, giusto a pochi passi che attirava molti più curiosi e freddolosi rispetto agli sliders. Certo la luce non era quella delle rampe, la musica non c’era, sostituita dal fragore quasi assordante dell’acqua, che torna all’aperto da un tunnel che instrada il fiume in un budello sotto alla città, tornando a muoversi nel suo alveo naturale dentro al parco.
Non prima però di aver “scavalcato” una barriera artificiale che crea una splendida e continua serie di tre onde alte circa un metro e larghe quanto l’alveo, circa una decina di metri.
Ebbene sì, finalmente, dopo aver visto filmatini su “you tube”, foto sulle riviste specializzate, ascoltato leggende… mi sono finalmente trovato di fronte ad un “stadtmitte” spot nel bel mezzo della Baviera.
E’ vero esiste! Ed e anche più bello e massiccio di quello analogo che già molti conoscono all’interno del parco olimpico.
Qui l’acqua incanalata sotto la città esce con molta più forza e crea una condizione più impegnativa in uno spazio più ampio.
Un’ educata colonna di surfisti in “doppia muta”, calzari, guanti, cappuccio e borsa dell’acqua calda, aspetta - con il proprio surf sotto braccio - diligentemente il proprio turno, la propria surfata… strano a dirsi, la stessa onda. Si, perchè l’onda, grazie alla corrente ed alla portata del fiume non cessa mai: si può solo scegliere se prendere la prima, la seconda o la terza.

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Si surfa uno per volta, da destra verso sinistra e poi di nuovo a destra e via andare finchè si riesce a restare in piedi sulla tavola (si può anche parlare di minuti…), slashando a piacimento e prendendo anche qualche piccolo - ma proprio piccolo - tubo.
Quando si cade nessun problema: si finisce praticamente a terra, 4 passi e si risale a riva per rimettersi in coda aspettando nuovamente il proprio turno.
L’acqua non dovrebbe essere proprio tiepida, ma tant’è… ad ognuno la sua tavola…. e se è vero che la neve è solo acqua ghiacciata, comunque preferisco di gran lunga quella liquida…»

 

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