M° screamer 128/2007
Come l’Explosion, lo Screamer ha fatto la storia del windsurf: del vecchio Screamer (l’unico 103 litri mai prodotto che potevi usare, anche qui parliamo di età della pietra, con qualunque vela, qualunque condizione, e dopo un po’ di anni cominciava anche a parlare!) è rimasto solo il nome. Lo Screamer di oggi è un freeride orientato alla velocità.
Appena scaricato dal container ho subito montato pinna e straps (belle esterne) ed anche quel coso chiamato Hydroblade, una specie di deviatore che aumenta la portanza e dovrebbe facilitare la planata con vento leggero (dico subito che non mi sono accorto della differenza rispetto alla tavola 2006 che non lo aveva, o meglio ti accorgi dell’Hydroblade perché fa un leggero sibilo in planata, ma ad essere sinceri non so in quale percentuale possa incentivare la planata.
A parte ciò, con lo Screamer mi sono divertito: a livello di performance, se paragonato all’Explosion 153 di cui troverete il test sul numero di giugno, ovviamente non c’è paragone, sia per accelerazione sia per velocità di punta. Forse vi è un leggero ritardo in planata con vento intorno ai 10-12 nodi (ma parliamo di una tavola con 20 litri di volume in meno), peraltro annullabile possedendo una buona tecnica di pompaggio: una volta in planata, poi, la sensazione è completamente diversa, ed i 128 litri, ben attaccati all’acqua, sembrano molti meno.
L’ho usato sia la 6.5 che la 8.8, sempre divertendomi a sorpassare i miei amici con l’Explosion, al punto che ovviamente hanno voluto scambiare le tavole per vedere se il merito era mio o della tavola (ed io ho accettato, volete che mi metta a discutere con due gardesani che hanno fatto in Africa una delle loro prime planate in mare?). Marco, freerider agli inizi, era più veloce, e si è reso conto della differenza di velocità, a scapito della minore accessibilità, ed io con l’Explosion riuscivo a stargli dietro, e a superarlo con una certa difficoltà e molto “mestiere”. Max invece, che in anno sul lago avrà fatto cento uscite (tutte con il velone), una volta sullo Screamer non era per niente facile da prendere, e tantomeno da superare con l’Explosion, a meno di non approfittare, nei buchi di vento, dei venti litri di volume in più (e soprattutto dei miei venti chili di peso in meno…). Questo può darvi un’idea del comportamento dello Screamer, che in strambata non è facilissimo, nonostante i 128 litri: se in possesso di una buona tecnica, può sembrare addirittura più facile rispetto all’Explosion uscire dalla strambata in piena planata, a patto di entrare in strambata decisi, senza pensare a quel che si deve fare (se state imparando invece, meglio una tavola come l’Explosion, che perdona l’esitazione del surfista).
Concludendo, una tavola con un nome così glorioso, una cosa la sa fare molto bene: sa far andare forte buona parte dei surfisti, molto più forte e con maggior divertimento che molte altre tavole freeride sul mercato.
È una tavola accessibile, soprattutto considerando le prestazioni raggiungibili in tutte le andature. Nelle mani giuste, e con un trapezio basso (da surfista “antico”) può sverniciare qualunque freeride in circolazione.
scarica il test in formato pdf