Naish Hybrid Wave 96/2007

hybrid wave 96/07

Questo è un test nato, come spesso accade, dall’esigenza concreta di trovare una degna sostituta al mio Mistral Wave Score 88, compagna di mille uscite, ma che iniziava a sentire il peso degli anni.
Ovviamente mi serviva la tavola di mezzo, che per noi liguri è una tavola che deve reggere un surfista sui 75 Kg e la 5,7 (per surfare le onde con poco vento o la tramontana “molle”), che deve avere la 5,3 come abbinamento ideale. E che, per concludere, deve anche potersi usare con la 4,7 quando c’è onda, ma serve un po’ di volume per togliersi dai frangenti perchè con la tavoletta non si riuscirebbe a planare sempre.
Inoltre, visto che il mio guru (smink) ha deciso che diventerò un waver di quelli bravi (considerato i posti dove mi porta per imparare, forse morirò nel tentativo!), ero più interessato ad una tavola dal comportamento “wave” per affinare la tecnica, anche sacrificando velocità e comfort in andatura.
La prima cosa che tengo a precisare è che non si tratta di una tavola accessibilissima, sia perché è molto corta, sia perché la distribuzione dei volumi è molto particolare, e per essere sfruttata al meglio impone al surfista una posizione in andatura tipica del surfista avanzato, altrimenti risulta difficile partire in planata e, una volta in velocità, evitare lo spin-out.
Il volume poi, a mio modesto parere, sembra MOLTO meno dei 96 dichiarati (per darvi un’idea, fare una virata con l’Hybrid è difficile come con un 85 litri).
Ho usato la tavola un bel po’, sia nelle sue condizioni ideali che in quelle che purtroppo si trovano in Liguria.
Nelle condizioni, di ciop e evento rafficato, in teoria non adatte a questo tipo di tavola, l’Hybrid ha fatto il suo dovere, sia con la 5,3 che con la 4,5 (che considero un abbinamento al limite del range). Rapido a partire in planata, sopporta bene i buchi di vento e altrettanto bene le raffiche più forti e chi esce in spot come Noli sa cosa intendo.
L’angolo con cui si riesce a risalire il vento è nella media anche se la pinna non è spesso all’altezza della situazione (soprattutto dopo che smink l’ha dappima “decapitata” su uno scoglio e poi riparata…) e la velocità raggiunta consente di non essere sorpassati… che non è mai una bella cosa!
Le strambate, in tutte le salse, sono velocissime e tutte in pieno controllo anche se, va ricordato, le reazioni della tavola, mentre fanno divertire i più bravi, possono mettere in difficoltà i meno esperti.
E dire che come prima uscita con l’Hybrid wave 96 ho scelto La Coudeliere in condizioni stranissime: vento monto più on-shore del solito, onda alta e disordinata, tanta schiuma, corrente, rocce, pieno di gente forte che ti salta sulla testa.
Insomma le condizioni in cui una persona sana di mente non userebbe una tavola da due milioni e mezzo, che non hai mai provato, e soprattutto non ha ancora pagato.
Infatti dopo cinque minuti sono in acqua, e mi accorgo che con la 4,5 piena non sarà facile perchè il volume in questo caso si sente tutto. D’altronde intorno a me tutti i surfisti hanno vele da 4,5 e tavole sui 70 litri. In queste condizioni di sopravvivenza la tavola si difende, ma a mio parere la vela da 4,5 è utilizzabile con l’acqua piatta o in quelle condizioni di onda in cui il vento sotto riva non è sufficiente alle “tavolette”.
Ma l’uscita che mi ha veramente convinto è stata quella succesiva ad Andora abbinato la tavola alla 5,3 (ma con poco vento) in condizioni on-shore e onda mezzo metro al massimo. In questo frangente la tavola ha veramente fatto la differenza: tanto per dare un’idea, riuscivo a saltare, anche a rientrare, in mezzo a surfisti che neanche planavano tra cui anche un famoso caporedattore…ma deve essere senz’altro merito della tavola!
Provando a surfare, quel poco che so fare, ho potuto notare velocità, precisione e ottimo controllo, grazie allo shape e alle dimensioni compatte. Mi sarebbe piaciuto dirvi come va come freestyle piccolo (perché so che va bene), ma io in freestyle sono veramente l’ultimo del mondo.
Davvero un bel giocattolo, che può regalare un sacco di soddisfazioni a quei surfisti che, in possesso di una buona tecnica, apprezzano il modo di surfare “new style” e sono disposti a “picchiarsi” con una tavola meno accessibile del solito pur di avere prestazioni al top.

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