Mistral Explosion 153/2007
Abbandonate le velleità agonistiche del primo mitico Explosion Xr (che solo i dinosauri ricorderanno), da almeno dieci anni questo Mistral è freeride tranquillo, peraltro una delle tavole più vendute del marchio.
Ogni anno vi è una piccola e lenta evoluzione, con qualche modifica su larghezza shape e linee d’acqua: tanta concretezza e grafica che cambia leggermente seguendo una specie di “tradizione” Mistral.
Il peso di questa tavola è nella media di un freeride di pari volume, ma non avendo potuto portarmi a Capo Verde la “mitica” bilancia di Wind News, non abbiamo potuto verificare e dobbiamo attenerci a quanto dichiarato dalla casa e cioè 10,5 kg +/- 6%.
Buona l’accessoristica: i pads che non risultano tra i più morbidi, vantano però l’adozione dei shock absorber (una sorta di ammortizzatori) sotto i talloni che aumentano il confort in navigazione.
Le funzionali straps dedicate che possono essere posizionate interne o esterne visto che tutte le tavole di questa linea hanno solo questi due tipi di configurazione. Anche l’Explosion come lo Screamer testato lo scorso mese, dispone dell’Hydroblade, una specie di deviatore che aumenta la portanza e facilita la planata con vento leggero. Discorso a parte per la bella pinna da 50 cm che rimpiazza alla grande, dopo un paio d’anni, le pinne carbon che non avevano riscontrato un grandissimo successo.
Con questo freeride, moderno, ma senza troppo concedere alle mode ed alle ultime tendenze in fatto di shape, Mistral punta a catturare il freerider medio, che anche se non fa notizia, rappresenta la stragrande maggioranza dei surfisti in acqua, e merita di conseguenza un buon prodotto, facile ed evolutivo.
E questo Explosion ha tutto quanto deve avere un freeride facile per far divertire un surfista che mette a fatica i piedi nelle strap, oppure plana, ma non sa manovrare molto bene.
Infatti è molto facile far planare, anche se il corpo non è nella giusta posizione, oppure la vela non è ben trimmata: tende a compensare ogni errore del surfista con un comportamento onesto e molto generoso.
Si raggiunge una discreta velocità al traverso (nella media dei freeride in circolazione) anche senza saper “lavorare” con le gambe, e si può cominciare a fare boline e laschi con una certa soddisfazione, avendo sempre un buon appoggio su uno shape sincero e molto prevedibile.
Inoltre la tavola non si pianta in strambata ed comunque difficile cadere visto il volume generoso che permette anche di bordeggiare e manovrare con pochissimo vento.
Ovviamente le ottime qualità viste finora si trasformano in limiti quando il surfista smaliziato vuole quel po’ di velocità in più, oppure un accelerazione più decisa, o una risposta più pronta quando si comincia a “spingere con le gambe”, magari con il vento sostenuto. Con il vento forte diventa più impegnativo da condurre e dimostra di essere stato concepito epressamente per i venti medio/leggeri.
Tutto non si può avere: quindi se volete un freeride facile, che plani sempre, con vele dalla 6,0 a salire, e prestazioni tutto sommato oneste, l’Explosion può essere una buona scelta, senza però aspettarsi un comportamento da Formula (anche perché la tavola non ha questo target).
In prezzo è tra i più interessanti offerti dal mercato.
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