challenger bash 5,7 2007
Vi ricordate i super test delle Bash 5,3 e 6,4, provate lo scorso anno? Beh potreste prenderli pari, pari ed avreste lo stesso lusinghiero giudizio. Con il più il fatto che i due unici nei della vela dello scorso anno sono stati eliminati… tanto per cominciare l’antibreak di base è finalmente della misura giusta e protegge adeguatamente la tavola. In secondo questa versione con il look nero e la C trasparente, integrata nello stilosissimo look, offre una visibilità quasi totale quando si surfa front side, cosa che lo scorso anno nelle misure più piccole, non accadeva. Inoltre nella nuova stagione, dalla 5,3 a salire, la linea Bash ha subito una mezza rivoluzione: via la 5,9, la 6,5 e la 7,0 per fare spazio a 5,7, 6,1 6,6 e 6,9. E non si tratta soltanto di un cambio di metrature: se prendete le misure della 6,5 2006 (445 x 194 cm) e quella della 6,6 2007 (468 x 191 cm), vi accorgerete che si tratta completamente di un altro tipo di vela con la tasca d’albero leggermente più lunga, la penna meno esposta ed i bordi d’uscita più arrotondati.
Abbiamo voluto provare la 5,7, misura assente nella scorsa stagione e ne siamo rimasti entusiasti. Si trimma in un attimo, con qualsiasi 430/21, (meglio comunque un rdm con una buona percentuale di carbonio) grazie alle stecche “galleggianti” che non toccano l’albero e senza neanche esercitare eccessiva tensione del caricabasso. La nuova disposizione del centro velico e del grasso spostato più in basso garantiscono più spunto ai bassi regimi, caratteristica ulteriormente migliorata dall’adozione della stecca di base particolarmente rastremata che a “secco” genera una leggera “s” che sparisce non appena si va in acqua. La Bash tira molto avanti, anche ai bassi regimi ed il braccio dietro si usa veramente poco rispetto agli anni precedenti. Manovrabilità, prestazioni, facilità d’uso e leggerezza rimangono così invariate con un incremento di potenza. Meno “pesante” della sorellina K-Onda che vanta anche la finestra in tramato, la Bash rimane comunque robusta e ben rinforzata nei punti giusti.
Non vorrei ripetermi, ma non posso che confermarvi che rimane una delle vele più indicate per surfare, sia con le onde che con il ciop e l’acqua piatta, nelle condizioni più “instabili” di vento. Una vela pienamente riuscita, con una serie di finiture ed accessori di alto livello ancora più completa rispetto al 2006, non ultimo l’elastico per tenere arrotolata la vela, ma con la “dote” del prezzo, ancora appetitoso, grazie all’ormai mitico “promo price” e cioè uno sconto del 30% sul prezzo di listino.
PRO TEST COMMENT (by Luca Bernardini)
La Bash è la vela wave on-shore della gamma ‘07 Challenger sails. La misura della tasca è molto ridotta, si pensi che la 5.3 si arma con un albero 400, questo ne migliora il controllo e la stabilità. Il boma al contrario di cio che ci si aspetterebbe, è piuttosto corto per rendere i passaggi sotto vela più agevoli e in generale rendere la vela più maneggevole in manovra. Le doti migliori di questo modello sono potenza e velocità, infatti la partenza in planata è decisamente anticipata; la velocità di punta è ciò che più stupisce la prima volta che si prende in mano. Non è inusuale utilizzare mezzo metro o anche di più in meno degli altri per evitare di iniziare una manovra credendo di essere Finan Maynard. Il sistema floting batten fa si che la vela sembri sempre neutra in manovra e in surfata. Le rifiniture sono decisamente migliorate, al livello di altri marchi rinomati se non superiori. Il paracolpi a totem e le piccole “C” di gomma su ogni stecca sono la chiara prova dell’attenzione che Challenger questo anno ha dedicato ai particolari. In conclusione, una vela polivalente al massimo, equilibrata, adatta a condizioni nostrane di vento on-shore ma si adatta bene anche a uscite da sogno side. Ottimo anche il controllo clew first. Nelle misure dalla 5.7 in su è studiata apposta per l’acqua piatta e il freestyle, alleggerita in alcune parti sostituendo il monofilm classico al tramato delle misure piu piccole. Per il trim io la uso con un albero Needle, ma la cosa Importante è rispettare le misure di albero consigliate: la vela ne risente molto e non cazzare troppo di caricabasso per non ritrovarsi con una vela che tira sulla mano dietro.
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