naish session 4,7 2007
Grazie al fatto di avere provato almeno le ultime tre edizioni della Session, possiamo tranquillamente cominciare con il dirvi che la vela di quest’anno, nonostante gli interventi atti a ridurre ulteriormente il peso, appare molto più robusta degli anni scorsi. Il materiale costruttivo (tutto in X-ply) è decisamente più spesso e l’insieme della vela appare decisamente più robusto anche soltanto al tatto.
A testimonianza di quanto detto, l’esperienza dell’ultima uscita con il levante a Carrò, dove il nostro caporedattore, presa una macinata terrificante, è rimasto insieme alla vela alla deriva tra corrente, rocce e frangenti per un buona ventina di minuti.
Beh… gli anni scorsi, dopo una frullata del genere, la Session si sarebbe divisa tranquillamente in due (come è regolarmente accaduto) mentre quest’anno, fortuna o no, se l’è cavata con una sola “grattata” sulla tasca.
Detto questo, trovare difetti a questa vela è veramente difficile. Forse si potrebbe migliorare un paio di accessori, come ad esempio la parte finale della taschina delle stecche, soggetta a rovinarsi strofinando in fase di trimmaggio o la carrucolina del caricabasso che a detta di qualcuno è un po’ piccolina (anche se è praticamente uguale a quella degli scorsi anni), ma in fin dei conti l’unico vero neo riscontrabile sulla Session appare il prezzo ancora decisamente “salato”.
Per quanto riguarda il trim, la Session monta come albero ideale il Naish 400/19 Firestick 100, ma anche utilizzando il nostro Maverx Stilo 400/19 non abbiamo trovato particolari problemi a cazzare di caricabasso questa vela, che predilige comunque l’uso di alberi rdm.
Tra le onde il solito gran feeling che mette subito a proprio agio e l’impressione di avere tra le mani una delle migliori vele wave del globo, sia per quanto riguarda il range di utilizzo sia per l’attitudine alla surfata.
Appena, appena più potente ai bassi regimi rispetto alle precedenti edizioni, plana e salta con estrema facilità e questo surplus di spinta non intacca minimamente le doti di estrema leggerezza, reattività e handling che l’hanno fatta amare, sin dal primo bordo, da tantissimi surfisti.
Super maneggevole in manovra e super neutra come si conviene ad una wave sail di razza, in surfata, si esalta
persino quando viene messa alla frusta, in quelle condizioni di vento veramente forte che tenderebbe a mettere in difficoltà chiunque rimanendo invece relativamente facile da gestire.
PRO TEST COMMENT (by Fede La Croce)
La Session è in assoluto la mia vela preferita e la 4.7, la misura perfetta! È una vela stabile e adatta a qualsiasi situazione. Perfetta per il wave, ma anche per fare freestyle. Stabile, maneggevole e neutra al punto giusto. Adatta a qualsiasi rider, in particolar modo se di peso medio/leggero e a chiunque piaccia una vela talmente stabile che sembra quasi di non averla in mano. Ha un range di utilizzo molto ampio, impeccabile in caso di soprainvelatura e più che soddisfacente anche se sottoinvelati. Consiglio di cazzarla di caricabasso in base alla condizione, ma farla comunque sempre sventare un po’, mentre di bugna lasciarla molle solo se sottoinvelati così da acquistare maggior profilo e potenza. Albero consigliato RDM 400.
partenza in planata: 8
controllo: 10
waveriding big: 9
waveriding small: 9
manegevolezza: 10
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