Windsurf Grand Slam 2013… the end!

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La scommessa vincente del windsurf italiano… si è concluso ieri il Windsurf Grand Slam 2013, l’evento che ha racchiuso in una sola manifestazione i quattro campionati nazionali AICW - Associazione Italiana Classi Windsurf. Dopo otto giorni di vento e competizioni escono vincitori Jacopo Testa (Freestyle), Matteo Iachino (Slalom), Malte Reuscher (Formula Windsurfing) e Raceboard (Luciano Treggiari). Con oltre 100 partecipanti e 4 titoli assegnati, per il windsurf italiano questo primo Windusrf Grand Slam si annuncia già come una pietra miliare, un evento in grado di rivelare vitalità di uno sport ad alto tasso di adrenalina e rispettoso dell’ambiente.
Oltre cento atleti impegnati a contendersi per otto giorni quattro titoli assoluti nazionali di quella parte del windsurf che rappresenta la realtà più vera di questo sport, per intenderci le stesse discipline incluse nel circuito mondiale professionistico PWA World Tour. Quel windsurf fatto di adrenalina ed esilarante divertimento - non per caso molti anni denominato funboard - ma lontano dalla ribalta delle Olimpiadi, che FIV ha affidato alle cure di AICW, l’Associazione Italiana Classi Windsurf.

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Quella di quest’anno è stata un’edizione innovativa e sotto molti aspetti eccezionale, sia nelle intenzioni che nei risultati. Infatti è stata la prima volta nella storia del windsurf italiano che quattro campionati nazionali sono stati disputati contemporaneamente, da cui il nome della manifestazione, Windsurf Grand Slam 2013. Dopo otto giorni di vento e gare la scommessa del Presidente AICW, Carlo Cottafavi, può essere dichiarata abbondantemente vinta. “Questo evento è già un pezzo di storia del windsurf nazionale - spiega Carlo Cottafavi - Volevamo dare una svolta al nostro movimento facendone esprimere le potenzialità forse rimaste un po’ nascoste negli ultimi anni e credo che ci siamo pienamente riusciti. Non vedo l’ora di andare a lavorare lunedì perché è stata un’esperienza massacrante sul piano gestionale, ma sicuramente un’esperienza da ripetere per dare continuità al Windsurf Grand Slam come evento aggregativo più importante del mondo del windsurf italiano.”
Per una disciplina che si gioca sul filo delle condizioni meteomarine, aver completato l’intero programma agonistico sarebbe già stato considerato un successo notevole. Ma a questo va aggiunto che le competizioni in acqua sono state a un livello di eccellenza, con molte regate svolte a pochi metri dalla riva, e una partecipazione numerica e anagrafica degli atleti che riporta agli anni del boom di questo sport e fa vedere un futuro roseo per il windsurf in Italia.

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Beach life: non aspettatevi le folle dell’America’s Cup ad assistere alle regate di windsurf. Ma un ambiente genuino che vive la spiaggia come uno stile di vita, dove gli spettatori si contano a centinaia in località - che i windsurfisti chiamano spot - spesso complicate da raggiungere con un viaggio che solitamente vale lo sforzo. Luoghi incontaminati, benedetti dal vento, il miglior amico del windsurfista. Come Coluccia, lo spot nel comune di Santa Teresa Gallura, sulle Bocche di Bonifacio, che ha ospitato la prima edizione del Windsurf Grand Slam ma da anni è considerata una delle migliori località a livello internazionale per questo sport. Qui si sono disputate numerose prove del circuito europeo di freestyle EFPT, e ancora oggi detiene il record per aver ospitato “il miglior evento EFPT di sempre”.
Racchiusa all’interno di un’area protetta, Coluccia ha offerto la location ideale per uno sport dal minimo impatto ambientale e che anzi vive in simbiosi con gli elementi naturali del mare e del vento. Già, il vento. Qui il più forte soffia da ponente e maestrale, ma con metà delle regate svolte con venti orientali ha dimostrato che questa baia è il parco giochi ideale per il windsurf.
Ospite di Coluccia e Presidente del locale Porto Liscia Club è Stefano “Steddu” Pisciottu, un’autorità nella comunità dei windsurfisti italiani, che sottolinea il valore di questa competizione come volano del compartimento tursitico-sportivo: “È la prima volta che viene organizzato un evento del genere per cui siamo veramente felici di essere riusciti a portare a termine tutte le discipline in condizioni ideali. Ma soprattutto siamo riusciti a coinvolgere persone anche al di fuori del nostro mondo, basta guardare i numeri dei contatti su Facebook, ad esempio. Queste sono sì manifestazioni sportive ma hanno un forte valore di promozione turistica, essenziali per il nostro territorio. L’interesse di brand extra settore e di enti che normalmente non si interessano a questo tipo di discipline ci rendono orgogliosi del lavoro svolto. Ci sarà il momento per fare i ringraziamenti, ma intanto dico grazie a tutti perché la collaborazione di tutti é fondamentale. Abbiamo solo piantato il seme, e già si vedono i primi germogli.”
Freestyle: la più giovane e spettacolare delle discipline, fatta di salti e manovre dal nome esotico - Kabikuchi, Burner, Shaka, Kono, Skopu - ha mantenuto le promesse. In acqua molti giovani e giovanissimi tra i 15 e 22 anni. Ma soprattutto quattro campioni italiani, compreso Mattia Fabrizi, campione uscente impegnato a difendere il titolo. Dopo un combattutissimo double elimination è uscito vincitore Jacopo Testa (21 anni), uno dei freestyler emergenti della scena nazionale e internazionale, impegnato anche nel circuito professionistico PWA World Tour. La finale del single elimination è stata un grande spettacolo tra lui e Mattia Fabrizi, con manovre di livello mondiale completate a pochi centimetri dalla riva, in un combattimento punto su punto tra due rivali che sono anche grandi amici e dividono viaggi e alloggio durante le trasferte internazionali. Nel double elimination Jacopo ha dovuto reagire al ritorno di Mattia Pedrani, forse il più grosso freestytler in circolazione, già campione italiano, che in una di quelle giornate memorabili con vento fino a 30 nodi ha risalito il tabellone fino alla sfida per la vittoria finale, arrendendosi solo nella batteria decisiva. Le prime quattro posizioni sono completate da Stefano Lorioli, anch’egli già campione italiano e local di Coluccia, che a 37 anni difende l’onore della vecchia guardia.
Le eccellenti condizioni hanno consentito lo svolgimento anche della competizione femminile, vinta da Francesca Floris, e quella riservata agli juniores, dove si è affermato Matteo Testa, fratello minore di Jacopo.
Slalom: con oltre 60 partenti lo Slalom è stato, ancora una volta, la disciplina più partecipata. Niente di che stupirsi: vento forte, velocità pazzesche, strambate radicali e combattimenti spalla a spalla sono un richiamo irresistibile. Le prime due giornate del Windsurf Grand Slam hanno consentito di disputare quattro tabelloni completi. Dopo un secondo posto nella giornata inaugurale, a partire dal secondo tabellone è stato Matteo Iachino (24 anni) a imporre una manifesta superiorità vincendo tutte le successive finali. Alle sue spalle si laurea vice campione italiano Andrea Rosati che non sembra aver mai visto in pericolo la posizione, mentre per il terzo posto è stata battaglia tra Andrea Ferine e Malte Reuscher, risolta a favore di quest’ultimo dal gioco degli scarti.
Lo Slalom ha riservato emozioni memorabili, come le regate con le boe posizionate a pochi metri dalla riva: uno spettacolo eccezionale e consentita in pochi spot al mondo, tra cui Coluccia. Memorabile questo Windsurf Grand Slam 2013 lo rimarrà sicuramente anche per Greta Marchegger, vincitrice della categoria femminile, Luigi Romano, primo degli juniores, Andrea Rosati, primo della categoria Master, e Marco Begalli, vincitore della categoria Grand Master.
Formula Windsurfing: la più tecnica disciplina del windsurf, con tavole e vele in grado di planare con un soffio di vento su percorsi analoghi a quelli dell’America’s Cup ha avuto un dominatore incontrastato nel ventitreenne Malte Reuscher, nato ad Amburgo ma residente all’Isola d’Elba, che ha vinto 8 prove su 11 cedendo solo tre volte il primo posto a Marco Begalli, che si laurea così vice campione italiano e primo nella categoria Grand Master. Terzo posto infine per Roberto Bartolini (anche campione nella categoria Master, uscito vittorioso dalla bagarre con Volpini e Arciprete. Ma per molti dei partecipanti l’ultima e undicesima regata resterà nella storia. Per una disciplina abituata a disputarsi a centinaia di metri dalla riva, invisibile agli occhi degli spettatori, è stato un vero evento gareggiare proprio davanti alla spiaggia, con traguardo finale posizionato praticamente a terra. Uno spettacolo, veramente.
Raceboard: il sapore della tradizione, vento medio leggero e tavole con deriva! il Raceboard riporta alle radici del windsurf, quando tutto è iniziato proprio in posti come il nord della Sardegna, dove i primi pionieri della tavola a vela avevano subito identificato uno dei paradisi di questo sport. Ma non c’era certo nostalgia negli occhi degli atleti di questa disciplina, con molti giovani in acqua a farsi le ossa su percorsi in cui la tattica ha un peso determinante, una vera e propria palestra per i campioni di domani. Ma a dominare la scena con nove prove vinte su nove disputate è Luciano Treggiari, che con i suoi 55 anni è un vero veterano di questa classe. Alle sue spalle due giovai promesse del windsurf italiano, che si sono combattuti la piazza d’onore fino all’ultima regata: Roberta Piras (19 anni), vicecampionessa italiana e prima nella categoria femminile e juniores, e Maurizio Gala (15 anni).
Giovani promesse e un vecchio leone: se c’è un diffuso luogo comune sul windsurf è che dopo il boom degli anni ‘80 non ci sia stato un ricambio generazionale. Il Windsurf Grand Slam 2013 cancella per sempre questo pregiudizio. Oltre al Freestyle, una disciplina letteralmente monopolizzata da terribili ragazzi sotto i 20 anni - che in mancanza di vento hanno partecipato a un’estemporanea competizione di manovre lanciati al traino dal gommone - anche nelle altre regate i giovani e giovanissimi erano numerosi e soprattutto agguerriti, in particolare nella classe Raceboard. Ma in mezzo a tanta gioventù si è distinto un regatante decisamente fuori dal comune: Harti Loeffler visconte di Casagiove, classe 1936, già vice campione mondiale e campione europeo nella classe Mistral, si è presentato al via delle regate Raceboard conquistando un onorevole quinto posto finale e la stima di tutti i presenti al Windsurf Grand Slam 2013.
Per il Windsurf Grand Slam 2013 i windsurfisti italiani e AICW hanno potuto contare sull’appoggio di istituzioni ed enti locali - Comune di Santa Teresa Gallura, Provincia di Olbia-Tempio, Uniss Università degli Studi di Sassari - e un pool di sponsor che allinea GoPro, Italica, Project Automation, Selin Firenze e Rider Sandals.

Windsurf Grand Slam 2013

Campionati Nazionali AICW - Associazione Italiana Classi Windsurf
Titoli Assoluti
Freestyle: 1) Jacopo Testa; 2) Mattia Pedrani; 3) Mattia Fabrizi; 4) Stefano Lorioli
Slalom: 1) Matteo Iachino; 2) Andrea Rosati; 3) Malte Reuscher; 4) Andrea Ferin
Formula Windsurfing: 1) Malte Reuscher; 2) Marco Begalli; 3) Roberto Bartolini; 4) Andrea Volpini
Raceboard: 1) Luciano Treggiari; 2) Roberta Piras; 3) Maurizio Gala; 4) Riccardo Carrus
Titoli di Categoria
Freestyle Juniores: 1) Matteo Testa; 2) Luca Pirina; 3) Francesco Cappuzzo; 4) Giovanni Passani
Freestyle Femminile: 1) Francesca Floris; 2) Roberta Piras; 3) Alice Casula
Slalom Juniores: 1) Luigi Romano; 2) Filippo Facchin; 3) Andrea Mauro; 4) Lorenzo Caria
Slalom Master: 1) Andrea Rosati; 2) Giorgio Giorgi; 3) Manuel Argiolas; 4) Matteo Spanu
Slalom Grand Master: 1) Marco Begalli; 2) Carlo Rotelli; 3) Robert Hofmann; 4) Roberto Actis
Slalom Femminile: 1) Greta Marchegger; 2) Francesca Alvisa; 3) Roberta Piras; 4) Alice Casula
Formula Windsurfing Master: 1) Roberto Bartolini; 2) Giorgio Giorgi; 3) Cesare Cortesi; 4) Michele Cicerone
Formula Windsurfing Grand Master: 1) Marco Begalli; 2) Andrea Volpini; 3) Luis Marchegger; 4) Giuseppe Greco
Raceboard Ibrido: 1) Roberta Piras; 2) Maurizio Gala; 3) Riccardo Carrus
Raceboard Juniores: 1) Roberta Piras; 2) Maurizio Gala; 3) Riccardo Carrus; 4) Romano Mattia
Raceboard Femminile: 1) Roberta Piras; 2) Simona Varrucciu; 3) Valentina Basoli

Foto © AICW/E. Cauli/V. Greggio/F. Lenzi

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