Qual’è l’oggetto del contendere?!
Breve introduzione by smink - approfondimento by Insider
Forse il futuro del wave o in generale del windsurf agonistico?! Allora tanto per riassumere cosa sta succedendo… il PWA ha diramato l’altro ieri una mail, non pubblica, ai top ten del ranking 2009, diffidandoli in pratica a partecipare ad eventi che il PWA considera minori, come ad esempio il Wave Classic Tour che è nato l’anno scorso. Prendiamo atto di questa decisione abbastanza autolesionistica, atta a salvare “l’orticello” del PWA, ma bisogna anche tenere conto di un aspetto che spesso non è preso molto in considerazione quando si parla di decisioni dei “signori” del PWA: la mail “incriminata” è firmata dal consiglio direttivo dell’associazione, che annovera ben quattro rappresentanti degli atleti e tre rappresentanti delle varie factory del windsurf… il che fa pensare che neppure gli atleti sappiano bene cosa vogliono.
Detto ciò, lascio la parola ad Ovidio che è andato un po’ più a fondo nella questione… (il tutto tratto dall’Insider Volume 11 che troverete su WN di febbraio).
Poco giorni fa, intorno al 10 gennaio, il PWA ha presentato il suo calendario 2010, anche se in forma del tutto provvisoria, che allo stato attuale prevede: 5 tappe slalom, 4 tappe freestyle e 3 tappe wave.
Grosso modo si tratta di un calendario sulla falsariga di quello dello scorso anno, con lo slalom a fare sempre più la parte del leone, ma con alcune perdite di entità davvero notevole: lo slalom infatti pare abbia perso la mitica tappa di Gran Canaria, ma soprattutto il Wave ha perso l’altrettanto mitica tappa di Cabo Verde, che nelle ultime tre edizioni da sola è stata capace di dare coverage e qualità all’intero tour Wave di livello assoluto. Il Tour Wave 2010 si concentrerà così in tre tappe in condizioni prettamente europee a Pozo, Klitmoeller (Danimarca) e Sylt (Germania).
Certo che se per quanto riguarda lo slalom, ci può anche stare di perdere una tappa che per quanto mitica rappresenta una specie di corsa al massacro, dal punto di vista del wave, se questo calendario dovesse rappresentare l’eccellenza del nostro sport, potremmo dire che il nostro sport (per lo meno per quanto riguarda il wave) è decisamente sulla via del tramonto. Cosa che invece non è. Dal momento che altri Tour come il Wave Classic, stanno dimostrando che anche se con budget migliori si possono portare molti dei migliori rappresentanti del nostro sport a confrontarsi in alcuni degli spot più radicali e spettacolari, pur senza i budget ed il peso della struttura organizzativa PWA.
Il Wave Classic Tour in questione nasce da una brillante idea di Thomas Traversa e JB Caste e già nel 2009 ha visto i migliori rider impegnati in due tappone a Fuerteventura e La Reunion, le cui immagini e video hanno fatto il giro del mondo.
Per il 2010 in programma ci sono tre tappe in Marocco, Reunion e Chile, che per lo meno daranno la possibilità ai partecipanti di esprimersi in alcune delle migliori località di wave sailing migliori del pianeta.
In un’epoca in cui l’economia premia la flessibilità e in uno sport in cui i criteri che identificano un professionista sono ben al di sotto di quelli che identificano un buon dilettante di altri sport con la tavola (senza andare a cercare sterili paragoni degli sport con la palla), probabilmente il circuito che ne rappresenta la massima espressione dovrebbe rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca di location, organizzatori ed eventi che possano ridare lustro e visibilità al nostro movimento.
E questo vale non solo per il wave, ma anche per il Freestyle che per esempio non ha mai ospitato una tappa a El Yaque o Jericoacoara, e da anni non si vede a Bonaire, ovvero tre degli spot che hanno sfornato e formato le ultime due generazioni di campioni del mondo e top rider del Freestyle.
Parlando dello slalom, al di là della perdita di un evento “atipico” come Gran Canaria, quello che non si spiega è come sia possibile che non siano mai stati inseriti in un calendario PWA alcuni eventi storici come la DEFI WIND o il MONDIAL DU VENT o come la stessa LANCELIN CLASSIC, che da anni, tutti gli anni, vedono centinaia di appassionati, fra cui alcuni dei migliori professionisti e leggende dello sport scendere in acqua e confrontarsi in competizioni di altissimo livello. Anzi, da due anni casualmente la tappa PWA in Corea viene disputata nelle stesse date della DEFI WIND impedendo ai migliori rappresentanti dello sport di poter rappresentare i propri sponsor e promuovere ulteriormente e adeguatamente il proprio sport in quello che è uno dei più importanti bacini del nostro sport stesso.
Speriamo che il direttivo del PWA si ridesti dal torpore della sbornia da crisi e ricominci a marciare con lo stesso ritmo del movimento “reale” del windsurf.